05/03/2021

RETTE CENTRI DISABILI, IL REGOLAMENTO SARÀ MODIFICATO

Nelle prossime settimane la proposta di modifica sarà sottoposta alla Commissione consiliare. Assessora Pinelli risponde a un’interrogazione di Giacobazzi (Forza Italia)

La valutazione della condizione economica del disabile non è tra le componenti attributive di un punteggio ai fini dell'ammissione ai servizi diurni o residenziali, mentre è utile a determinare l’agevolazione che spetta all’utente e, quindi, la quota di contribuzione al pagamento del servizio, che attualmente non supera il 25 per cento della tariffa riconosciuta al gestore. Anche in considerazione della modifica apportata a livello regionale con la legge 23/2019 e considerate le valutazioni contenute in alcune sentenze, si è avviato un percorso di revisione del Regolamento e già nelle prossime settimane sarà sottoposta alla Commissione consiliare, e successivamente al Consiglio, una proposta di modifica.

Lo ha spiegato l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli rispondendo all’interrogazione di Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia relativamente a “Applicazione non conforme alla normativa Isee definita dal Dpcm 159/2013 del Regolamento sulla compartecipazione dei servizi per le famiglie con disabilità”. In particolare, l’istanza chiedeva quante famiglie abbiano fatto ricorso ai servizi dei centri disabili nel biennio 2018/2019; quali le cifre medie, minima e massima, relative alla quota di partecipazione versate; se sia vero che il Regolamento del comune non rispetta la legge regionale 23/19”.

L’assessora ha precisato che per i servizi diurni accreditati per disabili il Comune ha definito una tariffa massima di molto inferiore al 25% della tariffa riconosciuta al gestore ed in virtù di tale scelta ha definito che non fosse possibile richiedere agevolazione sulla base dell’Isee. La valutazione della condizione economica costituisce, attraverso la comparazione dei valori dell'indicatore Isee, esclusivamente elemento di precedenza nelle situazioni di parità del punteggio e trovando applicazione in rarissimi casi, si sta valutando la sua sostituzione con un altro parametro oggettivo ma più semplice, assumendo il punteggio come determinato esclusivamente attraverso la valutazione dei bisogni socio-educativi, riabilitativi, assistenziali e sanitari del disabile, nonché delle risorse della sua rete famigliare.

“La proposta di modifica del Regolamento che sarà discussa intende superare le possibili incertezze interpretative e assicurare un più fedele allineamento al vigente quadro normativo nazionale in materia di Isee applicato alle prestazioni sociali agevolate destinate a disabili, rispondendo anche a diverse sollecitazioni in merito. Il nuovo regolamento potrebbe trovare applicazione orientativamente dalla seconda metà dell’anno”, ha aggiunto.

Pinelli ha anche spiegato che i disabili che hanno frequentato i centri socio-riabilitativi nel 2018 sono stati 314 dei quali 103 i residenziali e 132 i diurni; nel 2019 sono stati invece 329, di cui 106 i residenziali e 144 i diurni. La tariffa media della quota di compartecipazione al servizio versata dalle famiglie per la frequenza del diurno è stata di 5 euro al giorno a fronte dei 124 nel 2018 e dei 128 euro nel 2019) riconosciuti ai gestori del servizio. Per quanto riguarda invece i centri residenziali la tariffa media pagata dalle famiglie è stata di 28 euro nel 2018 e di 32 nel 2019, con punte massime di circa 45 euro a fronte di una spesa media riconosciuta al gestore di 183 euro nel 2018 e 187 nel 2019.   

Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha ribadito che “finalmente, nel 2019 anche la Regione ha recepito le norme nazionali che, speriamo, ora vengano applicate anche a Modena”. Concludendo, ha chiesto “se siano previsti rimborsi per le persone che finora hanno pagato cifre più alte rispetto a quanto dovuto in base alle sentenze”.

Nella replica, il consigliere Giacobazzi ha commentato che l’imminente arrivo di un nuovo regolamento “fa presumere che quello attuale violi la normativa di riferimento. Sono molte le famiglie che, a Modena come in altre città, sono pronte a presentare ricorsi per far valere le proprie ragioni”. Secondo il consigliere, inoltre, “a Modena viene sempre applicato il coefficiente massimo per la tariffazione, a differenza di altri Comuni dove le famiglie pagano molto meno”.

Concludendo, l’assessora Pinelli si è impegnata a fornire le informazioni sia sul numero di famiglie che chiedono i ristori sia sull’applicazione del coefficiente massimo per le tariffe in occasione della commissione consiliare nella quale si discuterà il regolamento.

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