Portare a compimento, accelerando il più possibile, il programma di investimenti già avviato per la sicurezza idraulica del nodo modenese, sia per quanto riguarda i tratti arginati dei corsi d’acqua principali, sia per le altre opere di mitigazione, laminazione delle acque e difesa del territorio sulle aste fluviali del Secchia e del Panaro. È la sollecitazione indirizzata agli enti competenti (Regione e Aipo) contenuta nell’ordine del giorno sulla messa in sicurezza del nodo idraulico modenese, proposto dai gruppi di maggioranza nella seduta consiliare di giovedì 11 marzo, interamente dedicata al tema, e approvato con il voto a favore dei proponenti (Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica) e del Movimento 5 stelle. Astenuti Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia.
Presentato dal capogruppo Pd Antonio Carpentieri, l’ordine del giorno invita, inoltre, a trovare nuove risorse a livello nazionale per rafforzare ulteriormente la manutenzione straordinaria e nuove opere, anche sostenendo la richiesta della Regione di candidarle al finanziamento del programma Next Generation EU. Sul tema dei risarcimenti per i danni subiti da privati e aziende a causa delle alluvioni, il documento invita l’amministrazione a promuovere ogni azione possibile per velocizzare i tempi e a sostenere la richiesta della Regione al governo per una legge speciale che permetta di raggiungere l’obiettivo del risarcimento totale dei danni provocati dall’evento calamitoso. Infine, si invita ancora l’amministrazione a verificare, nell’ambito del nuovo Bilancio previsionale, la sostenibilità giuridica e finanziaria di azioni complementari a supporto dei cittadini che hanno subito danni.
Nella stessa seduta sono stati discussi, e respinti dall’assemblea, altri due ordini del giorno relativi al nodo idraulico modenese proposti rispettivamente da Lega Modena, Forza Italia e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, e dal Movimento 5 stelle.
Presentato da Beatrice De Maio, l’ordine del giorno di Lega Modena chiedeva la stesura di un piano organico per il rafforzamento degli argini di Secchia e Panaro e per il controllo degli alvei di entrambi i fiumi, con relazione dettagliati su costi e tempi di realizzazione. La mozione aveva ottenuto il voto a favore dei proponenti e del M5s; contrari tutti i gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica).
L’ordine del giorno del Movimento 5stelle, presentato da Enrica Manenti, era orientato alla prevenzione delle alluvioni e chiedeva di non aumentare l’area impermeabile della città in occasione di nuove urbanizzazioni o rigenerazioni urbane; di aggiornare gli interventi di mitigazione del rischio idraulico all’evoluzione climatica; di aggiornare i dati sul fenomeno della subsidenza nel territorio comunale, operando per la riduzione dei consumi idrici sotterranei; di intensificare e rendere permanenti le attività di sorveglianza degli argini e di operare con il massimo scrupolo nella manutenzione dei canali. L’ordine del giorno aveva ottenuto il voto a favore anche di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia; astenuta Sinistra per Modena; contrari Pd, Verdi e Modena civica.
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