Una legge speciale per rendere più veloce il risarcimento dei danni subiti dai privati e dalle imprese a causa di calamità naturali, come il maltempo e gli allagamenti che si sono verificati a Modena lo scorso dicembre.
È la richiesta che il sindaco Muzzarelli ha indirizzato al Governo nel corso della comunicazione svolta in Consiglio comunale, sostenendo la proposta già avanzata dalla Regione Emilia Romagna. “Mi auguro una risposta positiva – ha detto il sindaco – che ora sarebbe ancora più significativa perché l’impatto della pandemia ha accresciuto difficoltà che già esistevano, e anticipare le spese adesso è molto più difficile”. In questa direzione, ha ricordato quindi Muzzarelli, vanno il provvedimento per 2 milioni di euro approvato nei giorni scorsi dalla Regione con la logica, appunto, dell’anticipo e l’azione “importante della Camera di commercio che utilizzando risorse regionali ha già erogato 180 mila euro a quaranta realtà economiche del territorio”.
Il sindaco ha fatto il punto sullo stato di avanzamento delle richieste di indennizzo per i danni subiti da privati e imprese che, a seguito delle ricognizioni, ammontano a circa 11 milioni 524 mila euro per le imprese (con 35 domande ammesse) e a 1 milione 130 mila euro per i privati (con 44 domande ammesse), rispondendo alle otto interrogazioni presentate dai gruppi consiliari.
L’entità dei danni subiti da privati e aziende e le modalità dei risarcimenti, oltre alla tempistica, erano al centro dell’interrogazione di Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia), che chiedeva anche conto degli interventi di ripristino realizzati dal 2014 a oggi, in particolare a protezione della zona della Fossalta. Domande analoghe sono state poste da Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) che ha chiesto anche aggiornamenti sulla situazione del Panaro e sulla messa in sicurezza del tratto di argine danneggiato, mentre Antonio Baldini (oggi nel gruppo Fratelli d’Italia-Popolo della Famiglia, ma all’epoca della presentazione in Lega Modena), oltre all’ammontare dei danni subiti da privati e imprese, ha chiesto anche se l’Amministrazione intenda avviare verifiche per accertare eventuali responsabilità e intraprendere azioni a tutela del patrimonio comunale. Il tema dei risarcimenti è stato ripreso dall’interrogazione del Pd, presentata da Antonio Carpentieri, che ha chiesto anche quale sia stata e quale sia ora la situazione del nodo idraulico modenese, cosa sia stato fatto finora e quali siano gli ulteriori interventi in programma per migliorare la sicurezza idraulica e, infine, se le casse di espansione di Secchia e Panaro abbiano funzionato efficacemente. Sulle casse di espansione si è concentrata anche Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) con l’interrogazione che chiedeva per quali ragioni non sia ancora stato effettuato il collaudo sulle casse di espansione del Panaro, se gli interventi di manutenzione e adeguamento di entrambe le casse fossero terminati e conformi e se esistono accordi sulle modalità di allagamento tra gli enti competenti e coloro che hanno attività all’interno delle casse stesse. Quale sia lo stato di avanzamento dei lavori sul nodo idraulico modenese, il cronoprogramma degli interventi annunciati per la sicurezza idraulica, i contenuti della convenzione tra gli enti interessati per la massima operatività della manutenzione erano le domande contenute nelle due interrogazioni presentate per il Movimento 5 stelle da Enrica Manenti che ha chiesto anche un aggiornamento sulla richiesta di inserire in Next Generation EU il progetto per le casse di espansione del Secchia. Infine, il consigliere Stefano Manicardi (Pd) ha presentato un’interrogazione sull’isolamento della borgata Ramo a seguito degli allagamenti di strada Rametto durante le piene del Secchia.
Nella risposta, il sindaco ha ripercorso l’iter per il risarcimento dei danni di privati e imprese, che si sommano ai 2 milioni di danni subiti dagli edifici pubblici, ricordando che, in ambito di Protezione civile, procedure e risorse sono centralizzate e compito dei Comuni è attivarsi per accelerare il più possibile le tempistiche. L’iter per la ricognizione dei danni, infatti, è stato attivato dalla Regione il 15 dicembre, mentre il Governo a fine dicembre ha dichiarato lo stato di emergenza. “Anticipare i tempi – ha sottolineato il sindaco – ci ha permesso di presentare compiutamente al Governo il quadro necessario”. Una volta completata la ricognizione e in base alle risorse disponibili, il Commissario delegato provvederà, tramite i Comuni, a riconoscere i contributi ai beneficiari secondo i criteri di priorità fissati.
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