Marco Bellocchio, Duccio Chiarini, Claudia Cipriani, Lisa Bosi e Francesca Zerbetto, Giuseppe Piccioni, Esmeralda Calabria: sono alcuni dei registi protagonisti della 12ª edizione del Modena Viaemili@docfest, il festival del cinema documentario in programma a Modena, al Cinema Astra, dall’11 al 14 novembre 2021 con dodici proiezioni a ingresso libero con prenotazione.
Fil rouge che lega la selezione delle opere in rassegna, curata dai direttori artistici Fabrizio Grosoli e Roberto Roversi, è la biografia. Tra i documentari troviamo, infatti, “L’occhio di vetro” di Duccio Chiarini, che con questa opera ha vinto il Festival dei Popoli 2020. Il documentario racconta la storia di Ferruccio, uno zio del regista, che figlio di un eroe della Seconda Guerra Mondiale si trova a combattere tra le fila degli ultimi difensori della Repubblica di Salò (sabato 13 novembre, alle 15). Claudia Cipriani, con “Pino – vita accidentale di un anarchico” (giovedì 11 novembre, alle 18.30) racconta la storia di Giuseppe Pinelli, definito dal presidente Giorgio Napolitano “la diciottesima vittima della strage di Piazza Fontana”, dal punto di vista delle due figlie.
È una storia di famiglia – quella dello stesso regista Marco Bellocchio - anche “Marx può aspettare” (sempre giovedì 11, alle 16), presentato al Festival di Cannes 2021, che narra della morte di Camillo, il suo gemello, avvenuta nell’anno rivoluzionario 1968 e offre una riflessione sul dolore dei sopravvissuti. Mentre è un viaggio visionario nei club italiani “Disco Ruin” di Lisa Bosi e Francesca Zerbetto che lo hanno presentato alla Festa del Cinema di Roma 2020 per raccontare che non conta cosa fai di giorno ma solo chi interpreti di notte (sabato 13, alle 21).
Un viaggio, ma questa volta nel mondo dei videogiochi, è “Game of the Year” (giovedì 11 alle 21) di Alessandro Redaelli, presentato al Biografilm Festival 2021, che disegna un vero e proprio ritratto generazionale, mentre Iacopo Patierno in “Man Kind Man” (venerdì 12 novembre, alle 15.45) testimonia la lotta di chi non si arrende al fluire inarrestabile degli eventi. Il ritratto intimo del destino di un gruppo di ex studenti è raccontato in “L’acqua, l’insegna la sete – storia di classe” (domenica 14 alle 16.45) di Valerio Jalongo, presentato al festival Visioni dal mondo 2020, che, attraverso la ricerca del professore Lopez e le parole di Emily Dickinson, prova a svelare il valore delle cose.
In “Punta Sacra” (venerdì 11 alle 18.15) Francesca Mazzoleni esplora il mondo al femminile della famiglia di Franca, che vive nell’ultimo lembo di terra alla foce del Tevere, un racconto tra realismo e immaginato. Con “Jihad Summer Camp” di Luca Bedini (domenica 14, alle 19.15), presentato al festival Visioni dal Mondo 2021, si arriva a Modena nell’estate del 1994, dove in una polisportiva si svolge un campo che attira l’attenzione di un anziano poliziotto che lo collega ai fatti dell’11 settembre. In una storia tra il comico e il surreale, raccontata per la prima volta dai protagonisti.
La pandemia e l’emergenza sanitaria saranno al cento di tre opere: Giuseppe Piccioni nel suo “Preghiera della sera – diario di una passeggiata” (giovedì 11 alle 15.30), presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, torna all’estate del 2020, quando la ripresa inizia, ma non per la cultura, e un regista si trova a lavorare a una pièce teatrale con gli attori Filippo Timi e Lucia Mascino. Presentato sempre a Venezia anche “Naviganti” di Daniele De Michele (sabato 13, alle 19), che narra le vicende umane e professionali di un gruppo di artisti alle prese con la vita durante l’estate 2020. In “La nostra malinconia – diario di una Dad” (domenica 14, alle 15), invece, la regista Esmeralda Calabria, racconta l’esperienza della didattica a distanza con la partecipazione del liceo statale Maria Montessori di Roma spostando quindi l’ottica dal mondo della cultura e spettacolo a quello della scuola.
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