“L'Amministrazione non è a conoscenza di passaggi di proprietà delle quote di Modena Parcheggi, che rimane al 100 per cento di proprietà di Parcheggi Italia spa. Quest’ultima ha confermato di non essere intenzionata a cedere, in tutto o in parte, le quote della società”.
Lo ha comunicato l’assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi, nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 4 ottobre, rispondendo all’interrogazione, trasformata in interpellanza, di Lega Modena e FI presentata da Barbara Moretti (Lega Modena) sul Parcheggio del centro.
La consigliera ha segnalato lo scarso afflusso di auto al parcheggio da oltre un anno e ha chiesto all’Amministrazione se sono previsti redditi minimi garantiti al gestore e se sono in corso valutazioni “per ovviare alle ripercussioni economiche della rarefazione dei flussi causa Covid 19”. Moretti ha inoltre chiesto se l’Amministrazione sia a conoscenza di un eventuale ennesimo cambio tra i soci del consorzio d’imprese “per motivi probabilmente imputabili ad una minore redditività dell’impianto da quanto originariamente previsto” e ha infine domandato se è stata valutata la possibilità di “individuare specifici contributi o finanziamenti della cassa Depositi Prestiti” per attivare “un’operazione di mutuo in grado di permettere al Comune di acquistare fin da subito l’impianto”.
L'assessora ha spiegato che, alla base della concessione con Modena Parcheggi, c’è un Piano economico finanziario che individua una serie di costi e ricavi per tutta la durata della concessione. "I ricavi sono stimati dal Piano - ha precisato - mentre il loro effettivo realizzarsi è in funzione del mercato e questo rappresenta il rischio d’impresa in capo al concessionario, cui viene invece garantito il mantenimento nel tempo delle condizioni al contorno dei presupposti della concessione. In altre parole, se non intervengono fattori esterni che modificano queste ultime, tra cui, ad esempio, interventi normativi nazionali o modifiche delle tariffe da parte del Comune, indipendente dagli effettivi ricavi conseguiti dal concessionario, il Piano rimane in equilibrio e non c'è la necessità di intervenire". Filippi ha quindi evidenziato che "con l’atto approvato tramite variazione di bilancio sono state impiegate delle risorse per ristorare parzialmente il concessionario, senza ricorrere ad una nuova procedura di riequilibrio del Piano economico finanziario, del danno subito per la notevolissima contrazione dei ricavi legata all'introduzione di specifiche norme introdotte dal Governo in relazione all'emergenza sanitaria. Tali norme hanno infatti ridotto drasticamente la libertà di circolazione dei cittadini e, di conseguenza, hanno impedito l'accesso alla sosta presso gli spazi in concessione".
L'assessora ha quindi precisato che "la fattibilità dell'operazione di acquisizione dell’impianto da parte del Comune non è stata valutata, anche in considerazione del fatto che l'anticipata interruzione del rapporto contrattuale con il concessionario metterebbe l’Amministrazione nella necessità di contrarre un importante debito per liquidare la società. Successivamente, inoltre, il Comune si troverebbe nella necessità di dotarsi di una struttura interna che possa provvedere a tutte le attività gestionali della sosta tariffata, in struttura e in superficie, e di appaltare le attività specializzate; dovrebbe cioè bandire una gara per individuare un nuovo gestore".
Sul tema è intervenuto Giovanni Silingardi del M5s, che si è detto d’accordo con chi, nel 2009, “diceva che il parcheggio non era un buon affare per i modenesi: i 205 mila euro di canone annuale che il Comune doveva percepire sono diventati poco più della metà e i 39 anni della durata della concessione sono stati prorogati. Continuo a ritenere che il Comune debba fare qualcosa per riacquisirne la gestione”, ha aggiunto: “Che il parcheggio sia sottoutilizzato è sotto gli occhi di tutti e temo che ci saranno ulteriori revisioni del Piano in futuro a discapito dell’Amministrazione”.
Nella replica, la consigliera Moretti si è detta dispiaciuta “che non ci sia il modo per risolvere questa questione. Temo che di qui alla fine della concessione attualmente prevista – ha sottolineato – ci sarà un ulteriore prolungamento della stessa, un aumento delle tariffe di sosta e un ulteriore allargamento della Ztl, non per ragioni di necessità urbanistica ma solo per continuare a garantire i guadagni velatamente concessi quando è stato stipulato il contratto con la società che gestisce la sosta”.
In chiusura di dibattito, l’assessora Filippi ha ricordato che “l’ultima revisione è stata fatta pattuendo direttamente con il gestore un importo forfait senza mettere mano alla convenzione, come invece si sarebbe dovuto fare con una voce in bilancio molto più importante”. L’assessora ha poi chiarito che “l’ampliamento della Ztl non è nell’interesse della società che gestisce il parcheggio, ma è una misura prevista dal Piano della qualità dell’aria della Regione, inserita nel Pums, ed è volta a limitare gli spostamenti alle automobili all’interno del centro storico. I cittadini – ha aggiunto – hanno il diritto di avere l’auto, ma per passare alla mobilità sostenibile la politica da mettere in campo è quella di togliere spazio alle automobili. C’è quindi bisogno di infrastrutture in cui lasciare i veicoli per liberare strade e piazze”.
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