L’opera di street art eseguita nel sottopasso di via Finzi, contenente riferimenti alla criminalità organizzata, “era inopportuna e non conforme al regolamento del progetto Muri liberi, che tutela lo spazio pubblico e non ammette infrazioni o provocazioni, e per questo è stata rimossa non appena l’Amministrazione comunale ne è venuta a conoscenza”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi rispondendo, nella seduta question time del Consiglio comunale di lunedì 4 ottobre, all’interrogazione proposta dal consigliere Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) sul disegno contenente frasi che citavano Cutolo e un’organizzazione mafiosa per sapere se fosse conforme al regolamento di Muri liberi e sulle misure adottate per rimuoverlo.
L’assessore Bortolamasi ha aperto la risposta ricordando gli obiettivi del progetto Muri liberi, nato a Modena, come in altre città italiane, per mettere spazi di libero accesso, opportunamente individuati e segnalati, a disposizione degli artisti di street art con il duplice obiettivo di rigenerare e valorizzare strade e quartieri periferici attraverso percorsi partecipativi e di promuovere l’espressione artistica e la creatività di giovani talenti. Gli artisti sono vincolati unicamente dal rispetto del Regolamento per la gestione degli spazi pubblici dedicati al writing e alla street art approvato dal Consiglio comunale lo scorso maggio.
L’assessore ha spiegato che il disegno in questione, “era stato realizzato da un writer già noto nell’ambiente per il suo atteggiamento provocatorio e indisciplinato, al punto che è stata la stessa comunità di artisti a segnalarlo”, sottolineando che era “non solo inopportuno e non conforme al regolamento ma anche deprecabile, come qualsiasi opera o scritta che faccia riferimento a forme o personaggi di criminalità organizzata senza condannarli espressamente”.
Rispondendo alla domanda sui controlli effettuati sulle opere del progetto Muri liberi, Bortolamasi ha spiegato che le opere “sono soggette a un’alternanza spontanea, cosa che rende difficile venire a conoscenza tempestivamente di eventuali inadempienze. Il comune confida, quindi, sulle segnalazioni che giungono dagli stessi artisti, dai cittadini e dalle diverse associazioni di volontariato che animano i nostri quartieri, coinvolte nel progetto”.
Aprendo il dibattito dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Andrea Giordani (Movimento 5 stelle) ha fatto osservare che, oltre al writer segnalato, nell’ultimo periodo “ce ne sono altri che ricoprono varie parti della città con scritte che si ripetono in modo aggressivo. Il sottopasso di via Finzi è stato preso d’assalto e il risultato non è bellissimo. Magari – ha concluso – bisognerebbe intervenire per mettere un po’ d’ordine”. D’accordo anche Giovanni Bertoldi (Lega Modena) per il quale “bisogna tenere in considerazione la valenza artistica delle opere, e quando manca o le immagini sono inopportune, il Comune ha il dovere di intervenire tempestivamente per coprirle”.
Nella replica, il consigliere Silingardi ha ricordato di aver votato, come gruppo, a favore del Regolamento “perché pensavamo fosse necessaria una disciplina entro la quale far muovere gli artisti”. Il consigliere ha chiesto, quindi, “una vigilanza più serrata, perché Modena si è sempre distinta per la tutela e la cultura della legalità che passano anche attraverso queste cose”.
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