“La linea politica del Comune nei confronti dell’insediamento abusivo di via Campestre è chiara: ripristinare al più presto la legalità, appellandosi anche all’autorità giudiziaria, sempre agendo nel rispetto della legge e della dignità personale. Ogni intervento di aiuto sociale che si valuterà di attivare, dovrà svilupparsi in un quadro di assoluta e ripristinata legalità” ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli nel Consiglio comunale di giovedì 7 ottobre rispondendo congiuntamente a tre interrogazioni sul tema illustrate rispettivamente da Diego Lenzini del Pd, Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia e Stefano Prampolini di Lega Modena.
Le interrogazioni chiedevano, in particolare, se l’Amministrazione ha ricevuto segnalazioni o esposti formali sull’area di via Campestre, se sia possibile risalire a tutti i coinvolti nell’abuso, quali provvedimenti sono stati presi, che iter si attiva e con quali tempi. Interrogavano inoltre su caratteristiche dell’area e persone presenti (nazionalità, eventuali minori, pregiudicati, persone che beneficiano di aiuti comunali o statali) e se vi sono collegamenti con l’insediamento in stradello Riva a Baggiovara.
Il sindaco, ricostruendo la vicenda, ha confermato la presenza dell’insediamento abusivo di via Campestre (accertato da diversi sopralluoghi di forze dell’ordine e tecnici) formatosi a fine agosto in un’area privata di circa 100 metri quadri a destinazione agricola acquistata lo scorso dicembre tramite transazione tra privati. Ha anche confermato le segnalazioni alla Polizia locale (quattro tra il 26 e il 28 agosto), mentre il 9 agosto, aveva avuto esito negativo un controllo fatto dalla Polizia locale su segnalazione dello Sportello Unico Edilizia e Controlli, probabilmente si era trattato di movimenti preparatori a ciò che sarebbe poi accaduto.
L’insediamento abusivo con relative case mobili (in un ultimo sopralluogo del 4 ottobre per la rimozione di uno striscione pubblicitario non autorizzato, è stata accertata anche la presenza di una sorta di baracchina) è opera di un nucleo familiare allargato di cinque persone maggiorenni e un neonato, fino a oggi residenti nella microarea autorizzata di via Django 8; tra loro anche l’attuale proprietario del terreno. Sono italiani, residenti a Modena da tempo (tranne la madre del neonato); beneficiari nel 2020 dei buoni spesa per emergenza alimentare Covid; non risultano precedenti penali a loro carico. Oltre a tre prefabbricati non autorizzati, usati come abitazioni, sono state accertate opere di urbanizzazione (fosse biologiche, inghiaiamento, recinzione e allacciamento alla fornitura elettrica e idrica) in violazione alle prescrizioni degli strumenti urbanistici. Il 17 settembre l’Ufficio Sportello unico Edilizia e Controlli ha pertanto firmato l’ordinanza per l’immediata sospensione dell’intervento di lottizzazione non autorizzato e di qualsiasi intervento edilizio. Se il proprietario non demolirà le opere e ripristinerà lo stato dei luoghi entro 90 giorni dalla notifica, il terreno sarà acquisito al patrimonio del Comune che provvederà alla demolizione a spese del responsabile dell’abuso; lo stesso termine è vincolante anche per le responsabilità penali. Le testimonianze raccolte sono state utili, infatti, ai fini dell’informativa alla Procura di Modena per l’avvio di un procedimento penale e si stanno raccogliendo elementi per procedere anche nei confronti delle ditte che hanno collaborato.
Da rilevare che non sono stati notificati all’Avvocatura Civica del Comune ricorsi al Tar e non si è a conoscenza di procedimenti giudiziari in atto.
Il sindaco, ha sottolineato anche che il 3 settembre personale di Servizi sociali e Polizia Locale ha parlato con il nucleo familiare per chiarire l’abuso, approfondire il motivo del trasferimento, annunciare i provvedimenti dell’Amministrazione e spiegarne le conseguenze legali, perché “il rispetto della legalità viene prima di tutto, ma è necessario sempre anche avere attenzione per le persone.”.
Non risulta, infine, alcun collegamento tra questa famiglia e l’insediamento abusivo di Stradello Riva in zona Baggiovara per il quale il Comune ha ordinato, già da tempo, lo sgombero di due aree agricole in cui i proprietari hanno effettuato opere edilizie abusive. “L’iter è in corso – ha osservato Muzzarelli - questo tipo di attività, sia in sede di programmazione che di attuazione, prevede il coinvolgimento della Prefettura e delle Forze dell’Ordine”. Supportati da alcuni studi legali del territorio, i proprietari si sono opposti tramite ricorsi giudiziari all’attività e alle ordinanze dell’Amministrazione comunale. Il sindaco ha quindi fatto un dettagliato resoconto dei ricorsi in atto per ciascuna delle due aree: tre ricorsi pendenti sulla prima (di cui due al Tar e uno al presidente della Repubblica in merito al quale, presentate le controdeduzioni dell’Avvocatura civica, si attende la sentenza) e uno pendente sulla seconda area, presentato al Tar che, comunque, ha già respinto l'istanza di sospensione cautelare.
Nella replica, il consigliere Lenzini si è detto soddisfatto per la risposta e per “l’atteggiamento ineccepibile dell’Amministrazione: a fronte di una segnalazione il 9 agosto a ora di pranzo – ha affermato – nel giro di qualche ora era già stato fatto un sopralluogo dal quale non era emersa la situazione perché evidentemente non ancora in fase avanzata. Il percorso iniziato è quello che porta al ripristino della legalità nell’area, pur nella tutela del minore”.
Piergiulio Giacobazzi si è complimentato con il Comune “per l’alta attenzione sulla situazione e la tempestività dell’intervento già dalle prime segnalazioni. È necessario prendere in considerazione – ha aggiunto – il fatto che potranno capitare spesso situazioni in cui persone acquistano lotti e provano a edificarci sopra. Bisognerà inoltre valutare se ci sono responsabilità da parte di chi ha concesso l’allacciamento alle utenze”.
Il consigliere Prampolini ha ringraziato il sindaco per gli aggiornamenti “sulla situazione di stradello Riva e su quella più recente di via Campestre. Prendiamo atto dell’impegno del Comune in merito e sollecitiamo a mantenere alta l’attenzione sugli abusi edilizi perché sul territorio non diventi una brutta abitudine”.
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