Celebrare i cento anni dalla nascita dell’istituto tecnico e professionale Fermo Corni “che ha contribuito allo sviluppo economico, industriale e sociale di Modena, e che, ancora oggi, è un importante punto di riferimento per l’istruzione modenese”. È l’invito che il Consiglio comunale di Modena rivolge all’amministrazione con l’approvazione unanime, avvenuta nella seduta consiliare di giovedì 7 ottobre, di un ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi e presentato dal primo firmatario Stefano Manicardi (Pd).
Nell’illustrare il documento, il consigliere ha sottolineato come l’istituto Fermo Corni, “anzi, gli istituti con il tecnico, il professionale e il liceo, rappresentino perfettamente il modo di essere dei modenesi. Come modenese era l’industriale Fermo Corni che, nel 1921, fondò la Regia scuola popolare operaia per arti e mestieri per sostenere lo sviluppo industriale del territorio e fornire la preparazione tecnica sempre più richiesta agli operai, senza dover essere costretti a importare manodopera”. Fin dai primi anni la scuola ebbe numerose iscrizioni e, nel tempo, ha accompagnato la trasformazione del tessuto economico cittadino da agricolo ad artigianale e industriale, “offrendo un’occasione di riscatto sociale ai modenesi tramite lo studio e la specializzazione nelle professioni artigianali e industriali”.
L’ordine del giorno invita, dunque, l’Amministrazione a istituire un programma di celebrazioni per il centesimo anniversario dalla fondazione degli istituti Corni; a creare occasioni per far conoscere la storia e l’importanza economica della scuola, coinvolgendo anche l’associazione Amici del Corni e gli istituti scolastici; a promuovere iniziative dedicate agli studenti dell’istituto che abbiano a oggetto le materie del loro percorso di studi; a concedere il patrocinio all’istituto e alle associazioni riconosciute di studenti ed ex studenti per le celebrazioni dell’anniversario. Invita, infine, a realizzare anche all’interno del Consiglio comunale un momento di approfondimento e celebrazione dell’istituto Corni.
“L’ordine del giorno rende onore a una figura lungimirante – ha detto Federico Trianni (Sinistra per Modena) aprendo il dibattito – che, ben prima della nascita della Costituzione, diede concretezza al diritto allo studio per tutti e sostanza alla funzione di ascensore sociale della scuola, una funzione che oggi non si è ancora del tutto realizzata”.
Secondo Enrica Manenti (Movimento 5 stelle), il Corni “ha incarnato perfettamente la sintesi tra capacità intellettive, manuali e, più di recente, tecnologiche. È una scuola figlia di un artigianato innovativo e intelligente che risale almeno al Settecento: è uno dei primati di Modena che, per fortuna, ogni tanto riemerge e che sarebbe interessante tenere presente anche nel marketing territoriale”.
Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia), che aveva presentato una mozione propria poi fusa con quella discussa e approvata, ha affermato che “il centenario celebra Fermo Corni e il suo insegnamento: nelle aule dell’istituto hanno studiato migliaia di studenti, tra i quali anche Ferrari e Panini, che hanno portato avanti ciò che lui ha insegnato e le capacità per le quali Modena è conosciuta nel mondo”.
Per il Pd, Marco Forghieri si è augurato che il centenario sia l’occasione “per parlare di formazione tecnica in modo più ampio: da anni si riflette sul suo rilancio ma ancora non si è riusciti a concretizzarlo”. Sullo stesso tema è intervenuto anche Antonio Carpentieri per ribadire che “nelle celebrazioni bisogna mettere in rilievo l’importanza degli istituti tecnici sia per l’inserimento immediato nel mondo del lavoro sia come preparazione per frequentare l’università. Come politici – ha aggiunto – dobbiamo tornare a dare valore agli istituti tecnici, negli ultimi anni considerati quasi una seconda scelta, affermandone la pari dignità rispetto a tutti gli altri percorsi”.
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