Attuare azioni contro lo sfruttamento della prostituzione e la tratta di esseri umani, “verificando le criticità di ordine pubblico e intervenendo per la sicurezza dei cittadini, e aiutando, anche economicamente, le associazioni e organizzazioni che cercano di liberare le donne dalla schiavitù dello sfruttamento”. È il contenuto dell’ordine del giorno discusso e approvato nella seduta di giovedì 7 ottobre dal Consiglio comunale di Modena.
L’ordine del giorno, presentato da Alberto Bosi (Lega Modena) e sottoscritto anche da Forza Italia, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, Modena sociale e Movimento 5 stelle, è stato approvato, dopo essere stato emendato su proposta del capogruppo Pd Antonio Carpentieri, con il voto a favore anche del Pd (eccetto Federica di Padova e Tommaso Fasano che si sono astenuti) e di Modena civica; contrari Sinistra per Modena ed Europa verde-Verdi.
L’ordine del giorno che, come ha sottolineato il consigliere Bosi nella presentazione, “cerca di dare risposte a un problema drammatico che tutte le forze politiche devono affrontare unite”, mette in evidenza nelle premesse che il fenomeno dello sfruttamento “è determinato dalla domanda dei clienti, che si rendono complici della tratta” e ricorda che il Comune di Modena aderisce già al progetto regionale “Oltre la tratta”, un sistema integrato di interventi socio-sanitari finalizzato all’emersione delle donne vittime di sfruttamento, e che sul territorio agiscono associazioni di volontariato che, con proprie unità di strada, attuano iniziative di contatto, sostegno e cura. Rileva, inoltre, che la prostituzione su strada è un fenomeno ancora presente anche a Modena, “pregiudicando oggettivamente le condizioni di vita dei cittadini che vivono nelle zone interessate”.
Il documento invita, quindi, l’Amministrazione a verificare, tramite gli operatori del progetto Oltre la strada e la Polizia locale, “le criticità di ordine pubblico causate dalla prostituzione su strada e quali azioni siano state intraprese per monitorare e migliorare la situazione, con particolare riferimento agli episodi che creano insicurezze ai residenti e agli utilizzatori degli spazi urbani interessati”. Invita, inoltre, a mettere in campo tutte le azioni necessarie, “valutando anche azioni straordinarie, come per esempio l’ordinanza emessa dal Comune di Rimini, in un contesto integrato con tutte le attività già in essere nell’ambito della lotta alla tratta, allo sfruttamento e alla domanda di prestazioni sessuali”, con l’obiettivo, come specifica l’emendamento approvato, “di non punire le persone che offrono prestazioni sessuali a pagamento”. L’ordine del giorno invita, infine, ad aiutare, anche economicamente, le associazioni e le organizzazioni che cercano di liberare le donne dalla schiavitù dello sfruttamento della prostituzione e propone di dedicare una seduta della Commissione servizi o del Consiglio comunale all’approfondimento del progetto Oltre la strada e dell’opera svolta dalle altre associazioni, e alle possibilità di attuare azioni di eliminazione e contenimento di un fenomeno che causa insicurezza ai cittadini.
Azioni sul documento