Dopo la trasformazione in interpellanza delle due interrogazioni proposte da Movimento 5 stelle e Lega Modena, il dibattito è stato aperto da Antonio Baldini (Lega). Il consigliere, partendo dal trasporto scolastico con i mezzi “stipati”, ha affermato che nel momento in cui si chiedono “sacrifici grandissimi e ingiustificati a ristoratori, bar e altre categorie produttive, è intollerabile rischiare di vanificare tutto con una nuova diffusione del contagio che porterebbe a una nuova zona rossa, una misura folle che farebbe fallire migliaia di imprese. Il Comune dovrebbe fare qualcosa per porre un freno a una situazione che porterebbe a un aumento dei contagi”. Barbara Moretti ha ricordato “l’impegno di tutte le componenti della Sanità che hanno lavorato in modo capillare”, concentrandosi poi sulle residenze sociosanitarie e per anziani “dove, durante la seconda ondata c’è stata una decimazione degli ospiti. È una realtà che richiede una riflessione”.
Alberto Cirelli (Pd) ha ribadito che “l’Amministrazione, e anche questo Consiglio, nell’ambito delle competenze attribuite dallo Stato, hanno fatto tanto per contrastare il Covid”, per poi ricordare i numerosi controlli eseguiti nelle aziende, “che sono tra i luoghi più sicuri”, e sottolineare, rispetto al trasporto pubblico, “l’incongruenza di chi chiede rigore e rispetto delle regole e poi fa foto con chi queste regole le trasgredisce”. Tommaso Fasano ha affermato che l’emergenza ha fatto emergere tutti i problemi derivanti da una medicina territoriale “indebolita dai tagli alla sanità. A Modena, l’apertura della Casa della salute va nella giusta direzione, ma è necessario che lo Stato rafforzi la sanità pubblica, accedendo a qualunque fondo, a vantaggio dei cittadini”.
In replica, la consigliera Manenti (M5s) ha commentato che “è vero che abbiamo dovuto affrontare una situazione inedita, ma errori sono stati fatti, anche da parte del governo che sosteniamo, e bisogna riconoscerli, per ripartire da lì”. E bisogna mantenere, ha aggiunto, anche modalità positive adottate in emergenza come “una collaborazione più sistematica con altri enti, e procedure inedite e meno burocratiche. È stata però carente la forza, non il numero, dei controlli: se le persone non sanno autogestirsi bisogna guidarle, incoraggiarle, ma anche reprimerle”.
Dopo aver ringraziato i sanitari per il loro lavoro, Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha replicato che “è mancato, da parte dell’Amministrazione, un approfondimento dei motivi della scarsa performance delle azioni di contrasto all’epidemia, dalla dispersione degli assembramenti, alla formazione dei dipendenti delle Cra fino ai problemi del contact tracing. Un ragionamento è necessario per capire come dare risposte migliori a un’eventuale recrudescenza del contagio”.
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