Per il 2020 il Comune di Modena ha programmato l’assunzione a tempo indeterminato di tre istruttori di Polizia locale, due istruttori educativi, un istruttore sociale (un Raa, Referente attività assistenziali), un istruttore direttivo amministrativo e un dirigente per l’area amministrativa. Il valore economico equivalente di queste assunzioni è di 375 mila euro, il massimo possibile sulla base dei provvedimenti del Governo che hanno ridotto drasticamente la capacità di assumere personale rispetto ai programmi definiti con le regole precedenti: dalle 93 assunzioni previste, infatti, il Comune è stato costretto e scendere a otto (tra le quali un dirigente) che diventeranno addirittura zero nel 2021 se non verrà accolta la richiesta di modifica avanzata nelle scorse settimane dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli in una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai ministri Roberto Gualtieri (Economia), Luciana Lamorgese (Interno) e Fabiana Dadone (Pubblica amministrazione) per chiedere di modificare il provvedimento individuando “una soluzione che ci consenta di continuare a garantire servizi di qualità ai nostri cittadini”.
Il Piano occupazionale approvato nei giorni scorsi dalla giunta, su proposta dell’assessore al Personale Gianpietro Cavazza, prevede quindi di realizzare il massimo delle assunzioni possibili in questa fase rispettando gli impegni assunti con il bando regionale per i tre operatori di Polizia locale, con la stabilizzazione di due educatrici d’infanzia che ne hanno diritto, una progressione verticale valorizzando le professionalità interne per la figura di Raa nel settore Sociale e una mobilità esterna per l’istruttore amministrativo, mentre per il dirigente (diversi i pensionamenti in programma che riducono i quadri dirigenziali dell’ente) verrà avviato il percorso concorsuale.
Per compensare in parte i limiti sulle assunzioni, il Piano occupazionale prevede l’utilizzo dei contratti a tempo determinato di alta specializzazione per le figure di categoria D (articolo 110 comma 1) dove possono essere applicati senza rientrare nei vincoli normativi: sono 16 assunzioni da effettuare scorrendo graduatorie, dove possibile, oppure con specifico bando.
Nello stesso tempo, si conferma il ricorso a contratti di lavoro flessibile, sia per esigenze straordinarie sia per la copertura di posti vacanti; si ricorre all’istituto del comando, e alla successiva mobilità, per esigenze straordinarie e per ruoli strategici; si limita la mobilità in uscita.
In ogni caso, però, l’impossibilità di effettuare nuove assunzioni, come ha osservato l’assessore Cavazza in occasione della lettera inviata al Governo, determina il blocco del ricambio generazionale e impedisce nei fatti l’inserimento di nuove professionalità e competenze oggi sempre più necessarie per una pubblica amministrazione che intende porsi come obiettivo l’innovazione, la programmazione, il controllo e la valutazione delle politiche che promuove.
Nella lettera delle scorse settimane, il sindaco avanzava anche una proposta che, con una piccola modifica del decreto del 17 marzo 2020 sulla copertura del “turn over” legata alla sostenibilità finanziaria (togliendo semplicemente un inciso che fa riferimento a uno specifico limite introdotto con il provvedimento), consentirebbe al Comune e altri enti locali nelle stesse situazioni di utilizzare, nel periodo transitorio 2020-2024, le residue capacità assunzionali antecedenti al 2020 così da arrivare per Modena intorno a 30 unità di personale.
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