Da un lato la predisposizione di un Piano di mobilità emergenziale attuabile in pochi mesi, volto ad incrementare zone 30, percorsi ciclabili ‘leggeri’, ad attivare servizi di sharing mobility con particolare attenzione ai monopattini a prevalente propulsione elettrica, e a distribuire incentivi economici per gli spostamenti sistematici con modalità sostenibili (acquisto mezzi, incentivi chilometrici, incentivi per sharing). Dall’altro, un’attività volta a orientare le già previste azioni di sviluppo del Mobility management per le aziende del territorio verso la stabilizzazione di quote rilevanti di lavoro in modalità agile (smart working), al fine di ridurre significativamente la domanda di trasporto delle persone negli spostamenti casa-lavoro.
Sono le azioni mirate e di rapida applicazione che il Pums 2030 introduce per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19. A causa della contrazione dell’offerta di trasporto pubblico e di una diffusa percezione di minor sicurezza sanitaria nell’utilizzo di mezzi collettivi, una parte dell’utenza del Tpl già a settembre-ottobre, con la ripresa delle attività lavorative e scolastiche, si trasferirà su modalità di trasporto personali. Per far fronte a questo cambiamento che, potrebbe tradursi nel maggior ricorso ad auto private, l’Amministrazione sta quindi predisponendo una serie di azioni, delineate anche nel Pums, con l’obiettivo di promuovere l’attrattività di modalità alternative di trasporto, in particolare gli spostamenti a piedi, in bicicletta e in monopattino elettrico.
La Giunta comunale ha infatti già approvato un Piano di indirizzo per la mobilità emergenziale sviluppato in coerenza con il Pums e che prevede l’anticipo rispetto a quanto previsto dal Piano urbano della mobilità sostenibile di interventi di potenziamento della rete ciclabile e pedonale, in particolare lungo i principali assi di collegamento con importanti comparti produttivi e poli attrattori. Tali interventi potranno essere attuati in tempi brevissimi in modalità più ‘leggera’ anche grazie alle novità introdotte nel Codice della strada, come quella del percorso ciclabile promiscuo in carreggiata, ad uso condiviso biciclette-veicoli. La finalità di questa soluzione è evidenziare la possibile presenza di ciclisti lungo le strade e sensibilizzare i diversi conducenti al rispetto di tutte le componenti di traffico, specialmente nelle fasi di sorpasso.
Attraverso azioni di sviluppo del Mobility management l’Amministrazione cercherà inoltre di sostenere il ricorso allo smart working. Il consolidamento di politiche a favore del calo della domanda di mobilità, infatti, si tradurrebbe in una riduzione dei flussi di traffico sulla rete esistente, con vantaggi immediati in termini di efficienza della mobilità e di sostenibilità ambientale, come emerso già nelle prime fasi del lockdown. La conseguente minor pressione sulla rete stradale offrirebbe inoltre opportunità di rimodulazione degli spazi, oggi dedicati alle auto, a favore di una fruibilità più a misura d’uomo in coerenza con obiettivi e strategie del Pums.
Per ciò che riguarda la micromobilità elettrica, in forte diffusione, il Comune di Modena intende incentivarne lo sviluppo: lo sta facendo attraverso la redazione e diffusione di un vademecum sulle modalità di utilizzo dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica e l’attivazione della sperimentazione di servizi di sharing di monopattini free floating da parte di operatori privati; a seguire, attraverso la valutazione di un apposito bando per la stabilizzazione dell’offerta di servizi di sharing dei nuovi mezzi, in possibile combinazione con servizi di bike sharing, l’incentivazione economica per l’acquisto o l’utilizzo di veicoli di micromobilità elettrica, il monitoraggio dell’incidentalità in modo da individuare eventuali punti critici su cui intervenire per ridurre al minimo i rischi.
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