Per incentivare la mobilità dolce e puntare all’obiettivo della “città 30” nel 2030, il Pums prevede di completare il sistema dei percorsi ciclabili, di realizzare nuove zone 30, di ampliare la Zona a traffico limitato e le aree pedonali.
Sulle dorsali ciclabili, che rappresentano la maglia principale delle infrastrutture ciclabili, nel breve periodo (due anni) il Pums pianifica la realizzazione di sei nuovi percorsi, in via Emilia Ovest (Rosmini- Marco Polo), strada San Cataldo, via Nonantolana (Crocetta – Due Canali), via Finzi (tangenziale-Romania). Nel periodo tra i due e i cinque anni saranno realizzate anche le dorsali Vignolese (Muratori – Campi) e strada Sant’Anna. A queste si aggiunge la Diagonale, i cui lavori hanno preso avvio nei giorni scorsi. L’obiettivo al 2030 è arrivare a 76 chilometri di dorsali necessari a realizzare un efficiente sistema di mobilità ciclabile distribuito sull’intera città che favorisca la mobilità dolce anche in considerazione delle distanze massime di 7 chilometri da un estremo all’altro del territorio urbanizzato: di questi, poco più di 55 chilometri sono già esistenti, in parte da riqualificare, e 21 sono da realizzare nel lungo periodo.
Anche sulla rete secondaria ciclabile sono previsti interventi di riconnessione e completamento con circa 60 km di nuovi percorsi che porteranno a superare, in totale, i 300 km di piste ciclabili in città nello scenario di piano al 2030. Nel breve periodo, in particolare, saranno realizzati i tratti ciclabili di via del Mercato, via Gerosa, via Toniolo, via Contri (Trento Trieste-Fabrizi). In quest’arco temporale è prevista, inoltre, la rifunzionalizzazione di tratti di dorsali esistenti come via Emilia Est (tratto Campi-Pozzo) e via Menotti (tratto Santa Caterina-Nonantolana).
A completamento degli interventi sulla rete ciclabile, è prevista l’estensione delle “zone 30”, con una riduzione del traffico di attraversamento di aree a prevalente vocazione residenziale. Nel comune di Modena esistono già 107 chilometri di strade con velocità massima consentita di 30 Km/h (24 dei quali in centro storico), cui si aggiungeranno entro i primi due anni ulteriori 32 chilometri. Le undici zone 30 che verranno realizzate sono quelle delle vie Bortolotti-Zamenhof, Cannizzaro, Cittanova (Cavatori), Corni-Cattaneo, De' Gavasseti-Piazza-Ulivi, Forlì-Faenza, Gramsci, La Spezia, Luosi-Marconi, Sacca Ovest-Cassiani, Torrenova.
Collegate alle zone 30 ci sono anche quelle che il Pums definisce come “zone quiete” da realizzare entro un raggio di circa 300 metri intorno agli istituti scolastici, soprattutto le scuole primarie. Grazie alla pedonalizzazione della viabilità circostante e l’istituzione di Ztl, anche solo temporanee in corrispondenza con gli orari di ingresso e di uscita degli alunni, i bambini potranno percorrere a piedi o in bici almeno “l’ultimo miglio” verso la scuola in una zona interdetta al traffico delle auto.
Il Pums propone inoltre una serie di pedonalizzazioni da realizzare in seguito a un percorso di condivisione e concertazione. Quelle individuate per il breve periodo sono le aree del centro storico di via Farini-largo S.Giorgio-via Fonteraso (tratto Campanella-S.Giorgio); via Battisti; via Badia-via Sant’Eufemia; via Gallucci-Tornei-Masone-Santa Maria Assi; piazzale Torti.
È previsto inoltre l’ampliamento della Zona a traffico limitato che, già nel breve periodo, passerà dai circa 750 mila metri quadrati attuali a poco meno di un chilometro e 200 mila metri quadrati, pari al 94 per cento del centro storico. In particolare, verranno incluse in Ztl la cosiddetta “addizione Erculea”, che comprende l’area a nord fino ai viali Monte Kosica, Crispi e Caduti in guerra, largo Sant’Agostino, via Berengario e il Novi Sad.
E, ancora, nei prossimi due anni saranno effettuati una trentina di interventi di risoluzione di punti critici per la pedonalità (15) e per la ciclomobilità (15), con lavorazioni volte anche ad abbattere le barriere architettoniche presenti.
È inoltre prevista la realizzazione delle rotatorie relative al Piano Periferie e del comparto di Vaciglio: si tratta di infrastrutture per lo più connesse a nuovi sistemi infrastrutturali o nuove urbanizzazioni, con tempi di esecuzione legati all’implementazione di tali interventi.
Tra le azioni previste nel breve termine, anche la riqualificazione di fermate del Trasporto pubblico locale e il potenziamento dei servizi alla ciclabilità, come la realizzazione, ogni anno, di un deposito protetto, di tre nuove stazioni del Bike sharing C’Entro in bici, e di un centinaio di portabici P. In programma anche l’installazione di 30 postazioni di sensori per il conteggio di flussi e la distribuzione di incentivi per l’acquisto di bici elettriche con priorità a quelle pieghevoli.
Nell’arco del biennio 2020-2022 saranno inoltre sviluppati 16 studi di fattibilità finanziati con oltre 770 mila euro di fondi ministeriali: dall’Hub intermodale alla ferrovia Modena-Sassuolo, dalla rifunzionalizzazione della tangenziale con tutor, rampe e il completamento dell’anello con la Nuova Estense nel tratto compreso tra Vaciglio e la complanare Einaudi al nuovo collegamento viario Falcone-Argiolas, dal sottopasso ciclopedonale Darsena-Mazzoni ad approfondimenti sulla logistica urbana delle merci, nonché progetti di fattibilità di alcuni nuovi tratti ciclabili.
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