11/06/2020

DIFENSORE CIVICO, CONSULENZA ANCHE NELLA FASE DEL LOCKDOWN

Risposte telefoniche ai cittadini per aiutare a interpretare le ordinanze. L’avvocata Roli ha presentato in Consiglio l’attività del 2019: oltre trenta i casi trattati

Ci sono state le risposte agli anziani che chiedevano se gli fosse permesso uscire di casa per una passeggiata, ma anche i chiarimenti forniti ai genitori con un figlio in arrivo in aeroporto che volevano sapere se potessero andare a prenderlo.

Non si è fermata durante il lockdown l’attività di consulenza ai cittadini dell’avvocata Patrizia Roli, difensore civico del Comune di Modena (in carica dal 2016, a seguito della convenzione con la Provincia per l’utilizzo congiunto del servizio), che durante l’emergenza sanitaria ha dato risposte e chiarito i dubbi dei modenesi che avevano difficoltà a interpretare le disposizioni contenute nei diversi decreti governativi e nelle ordinanze. Un’attività informale che, superando le competenze specifiche, ha però interpretato pienamente il ruolo di mediatore tra il territorio e la pubblica amministrazione proprio del difensore civico.

L’avvocata Roli ha presentato oggi, giovedì 11 giugno, in Consiglio comunale la relazione sull’attività svolta nel 2019, introdotta dal presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi. “Quello del difensore civico – ha detto Poggi – è un ruolo che aumenta la trasparenza, la democrazia e la partecipazione. Non è un organo di controllo, bensì uno strumento attivo per trovare soluzioni per l’amministrazione e i cittadini”. Il presidente dell’Assemblea ha annunciato che il ruolo di questa authority e il merito dei temi trattati saranno approfonditi nel corso di una commissione aperta a tutti i consiglieri.

Nel 2019 sono stati una trentina di casi trattati dal difensore civico, ai quali se ne sono aggiunti una decina nei primi mesi del 2020 e, appunto, il lavoro di consulenza relativo al lockdown. Al centro dei temi sollevati dai cittadini gli accessi in zona Ztl, le notifiche Pec, i contratti di locazione, la viabilità, il rumore e gli accessi agli atti. Della trentina di pratiche seguite e protocollate, dieci hanno riguardato attività della Polizia locale, quattro i Servizi sociali e il Patrimonio, tre i Lavori pubblici e l’edilizia, e le restanti altri settori, tra i quali una richiesta di chiarimenti sul progetto educativo della scuola d’infanzia Villaggio Giardino. Tutti i casi si sono risolti con una risposta a voce o scritta e diversi sono stati trattati da difensore civico in via informale, senza necessità di istruttoria.

Entrando nel dettaglio della sua relazione, l’avvocata Roli ha spiegato: “Le leggi sono per loro natura astratte e, a volte, lasciano zone d’ombra sui casi concreti, generando incomprensioni e ingiustizie. Compito del difensore civico è aprire un canale di dialogo tra i cittadini e chi rappresenta l’interesse pubblico con una funzione di garanzia e di tutela”.

Le istanze vengono ricevute in qualsiasi modalità, anche telefonica poiché, come ha osservato ancora Roli, “le persone che maggiormente si affidano al difensore civico sono quelle che hanno un difficile accesso alla giustizia ordinaria”. L’avvocata ha sottolineato anche la collaborazione da parte degli uffici dell’ente con l’obiettivo, ha specificato, “di trovare soluzioni giuridicamente corrette ma che diano il giusto ascolto alle ragioni dei cittadini in un’ottica di sano confronto e concreta collaborazione”.

Tra i temi più delicati, quelli che riguardano i servizi sociali e le questioni relative all’accesso agli atti, in particolare la gestione delle istanze di accesso civico generalizzato: “La pubblica amministrazione, infatti – ha concluso Roli – deve trovare il giusto equilibrio tra trasparenza e diritto alla riservatezza come regolato dalla normativa europea, il General data protection regulation, per la protezione dei dati personali delle persone fisiche”.

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