Sul tema del consumo di suolo una legge statale è fondamentale, ma il Comune di Modena ha già cominciato a tagliare il consumo previsto dalla precedente pianificazione. “La riflessione che dobbiamo fare è anche su come usiamo il territorio, passando dai numeri alla valutazione delle politiche sostanziali di qualità, di valore e di risposta alle necessità del territorio”. Così l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli è intervenuta nel dibattito che ha preceduto l’approvazione dell’ordine del giorno presentato da Paola Aime per i Verdi, annunciando anche che il tema verrà approfondito nel corso del Consiglio comunale dedicato al Pug in programma per giovedì 25 giugno.
Aprendo la discussione (che ha portato anche a respingere i due ordini del giorno proposti da M5s e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia), Enrica Manenti del M5s ha affermato che il consumo di suolo “è un pilastro delle politiche di tutela ambientale: partendo da lì, molte altre azioni, del riuso, climatiche e sociali, verranno di conseguenza. L’arresto del consumo di suolo – ha proseguito – impatta, infatti, anche sugli diversi degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite e anche l’Unione europea, finalmente, sta cercando di recuperare il tempo perso finora”. Giovanni Silingardi ha sostenuto che il tema del consumo del suolo “necessita di una scelta di campo: o si dice stop, in modo radicale, come fa a differenze di tutte le altre la proposta di legge che sosteniamo con il nostro ordine del giorno, oppure si sceglie una posizione di compromesso che serve solo a ritardare il disastro”.
Per il Pd, il capogruppo Antonio Carpentieri si è detto dubbioso sul fatto che il Consiglio si esprima su due progetti di legge (richiamati dagli ordini del giorno del M5s e di Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) che hanno appena cominciato il loro percorso in Senato e che “saranno discussi insieme ai numerosi altri depositati sul tema con l’obiettivo di trovare una sintesi tra le varie proposte”. Secondo Diego Lenzini, il tema del consumo di suolo “è uno strumento per costruire una città europea, moderna e compatta ma non può essere affrontato da solo, senza avere una visione complessiva degli obiettivi e delle ricadute, per esempio sulle politiche abitative”. In questa prospettiva, per il consigliere la proposta di legge sostenuta dal Forum Salviamo il paesaggio “semplifica troppo e per Modena sarebbe peggiorativa perché fa salve le edificazioni programmate che qui abbiamo già tagliato”.
Per Giovanni Bertoldi (Lega Modena), il Comune di Modena “nell’ultimo periodo ha fatto molto per ridurre il consumo di suolo, ma questo è solo un primo passo e le proposte di legge contribuiranno a completare il quadro a livello nazionale. Il consumo di suolo deve essere limitato al massimo e la nuova visione di tutela del territorio che tutti condividiamo avrà ripercussioni economiche importanti e vantaggiose, soprattutto nel lungo termine”.
“Le nostre parole d’ordine sono conservazione del suolo vergine, ripristino dell’esistente, bonifiche, rigenerazione e desigillazioni”, ha detto Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ribadendo, come gruppo, “la critica già espressa alla legge urbanistica regionale che decide di contenere il consumo di suolo ma poi si contraddice ammettendo diverse eccezioni”. Il consigliere, quindi, si è augurato che il Parlamento approvi in tempi brevi una legge contro il consumo di suolo e che la Regione apporti alla sua legge le modifiche che sono state proposte, in modo che il Comune possa approvare un documento di indirizzo urbanistico “condiviso e partecipato”.
Paola Aime ha ricordato che i Verdi “da decenni cercano di sensibilizzare amministrazioni e cittadini sul tema del consumo di suolo. La valanga di proposte di legge depositate dà il segno di un cambio di passo e di mentalità anche se non è ancora chiaro che riflessi avrà sul territorio”.
Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) i territori possono, con gli ordini del giorno, “sollecitare la soluzione di un problema fermo in Parlamento da qualche anno e sul quale sarebbe bene trovare una sintesi”. La consigliera ha quindi affermato che anche parlando di limitare il consumo di suolo “bisogna tenere al centro l’uomo, pensare alle imprese che creano lavoro e a risolvere i problemi delle zone degradate e del disagio”.
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