Oltre due milioni di euro a sostegno degli investimenti per la riqualificazione delle strade del centro storico, la manutenzione delle piste ciclabili, la sicurezza degli edifici pubblici dove si svolgono attività lavorative. Sono alcuni degli interventi che verranno finanziati con l’applicazione dell’avanzo messo a disposizione con l’approvazione del Consuntivo 2019 del Comune di Modena. Lo ha deciso il Consiglio comunale approvando nella seduta di giovedì 18 giugno sia il Rendiconto della gestione sia due Variazioni di bilancio (la 2 e la 3 per il 2020) che avviano il percorso di riequilibrio dei conti pubblici reso necessario dall’emergenza sanitaria.
Le tre delibere hanno ottenuto il voto della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica), mentre le opposizioni hanno votato contro al Rendiconto, si sono astenute sulla seconda Variazione e sulla terza hanno votato contro Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia e Forza Italia, mentre si è astenuta Lega Modena.
Illustrando la manovra finanziaria, caratterizzata dai primi dati sulla riduzione delle entrate (oltre tre milioni in meno dalle rette scolastiche, più di due milioni dalle minori sanzioni dal Codice della strada, solo per fare due esempi) e dall’emergere dei nuovi bisogni dovuti alla situazione Covid-19, l’assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza ha sottolineato che si tratta solo “di un primo intervento e che si sta già predisponendo un’ulteriore variazione per il mese di luglio; nel frattempo abbiamo proceduto con l’abbattimento della Tosap al 50 per cento e l’azzeramento per gli ampliamenti dei dehors e ora stiamo verificando la possibilità di intervenire anche sui canoni degli immobili comunali (sia per l’associazionismo sia per il commerciale) e stiamo premendo sul Governo per ottenere la possibilità di ridurre la Tari, con un ristorno per i Comuni”.
Rispetto alla strategia delineate con l’approvazione del bilancio, Cavazza ha confermato che “rimane e si rafforza la scelta di fondo dell’Amministrazione comunale di sostenere gli investimenti, in particolari quelli per la manutenzione e la rigenerazione della città, per contribuire direttamente alla ripartenza dell’economia e alla ripresa dell’occupazione”.
Il Consuntivo si è chiuso con un avanzo disponibile di quattro milioni e 360 mila euro grazie a una riduzione degli accantonamenti del fondo crediti di dubbia esigibilità rispetto ai residui attivi, pur mantenuti a un livello superiore dei minimi di legge, per consentire di liberare risorse utili a far fronte agli squilibri di bilancio dovuti al Covid-19. Una quota dell’avanzo, quindi, verrà utilizzata a parziale copertura di minori entrate non compensate dai ristori statali, mentre con oltre due milioni di euro sarà possibile attivare una serie di investimenti previsti con la Variazione numero 3.
Il Consiglio ha anche approvato la Variazione numero 2, ratificando la decisione già assunta dalla Giunta, mettendo a disposizione risorse per 360 mila euro in conto capitale: finanziamenti per circa 150 mila euro dalla Protezione civile per gli interventi agli edifici comunali che hanno subito danni della grandinata del giugno 2019 e un contributo di 210 mila euro del ministero degli Interni per investimenti sull’efficientamento energetico di due impianti sportivi e di una scuola.
Il Rendiconto 2019 si è chiuso con una spesa corrente sui 332 milioni di euro e investimenti per 38 milioni di euro. A fine anno l’indebitamento dell’ente era poco superiore ai sette milioni (praticamente meno di 39 euro a cittadino).
L’ammontare dei Fondi crediti di dubbia esigibilità si attesta sui 33,6 milioni di euro, pur con lo stralcio di oltre 28 milioni di euro possibile per i residui attivi di parte corrente per il periodo 2000-2016: quei crediti rimangono iscritti nella contabilità economico patrimoniale e sono tuttora esigibili, pertanto proseguono le azioni per un possibile recupero.
L’avanzo complessivamente accantonato a titolo fondo rischi e passività potenziali è di oltre 50 milioni di euro. Oltre ai Fondi crediti, è composto da 2,8 milioni di fondo per i contenziosi, 330 mila euro di fondo per possibili perdite delle società partecipate e da 14 milioni di altri accantonamenti, tra i quali anche 5 milioni di Fondo rischi Covid per fare fronte a ulteriori minori accertamenti di entrate iscritte nel bilancio di previsione. La differenza con i Fondi crediti di dubbia esigibilità è che quelli riguardano il rischio di minori incassi rispetto agli accertamenti già assunti.
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