Sono intervenuti consiglieri comunali di diversi gruppi nel dibattito sulle azioni di competenza del Comune di Modena per ridurre la Tari che, nella seduta del Consiglio di giovedì 18 giugno, ha accompagnato l’approvazione dell’ordine del giorno del Pd e la bocciatura della mozione di Lega Modena.
Aprendo il dibattito, Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha detto che la Tari “diventa una tassa illogica visto che durante il lockdown la quantità dei rifiuti prodotti è calata. Ora è necessaria una soluzione equa e per risolvere il problema occorre rivolgersi agli interlocutori giusti”, come Anci e Governo, “che potrebbero fornire le opportune coperture finanziarie”.
Per la Lega Modena, Beatrice De Maio, commentando la mozione, ha spiegato che “in questo momento è necessaria la collaborazione di tutti gli italiani per minimizzare gli effetti della crisi. Anche il Comune di Modena deve partecipare agli sforzi collettivi e ogni impegno per ridurre il peso di questo tributo è indispensabile”. Il consigliere Stefano Prampolini ha affermato: “Non è in discussione il fatto che non debbano essere le attività produttive a dover rispondere di un servizio del quale non hanno usufruito visto che sono rimaste chiuse”. Prampolini ha dichiarato che “Hera non dovrebbe ricevere dal Comune il soldi della tassa sui rifiuti, perché il servizio della multiutility non è stato erogato, e non importa se alla fine dell’anno il dividendo distribuito agli azionisti sarà inferiore”.
Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) ha osservato: “È opportuno che della questione Tari si occupi la nuova commissione consiliare speciale sul Covid. In quella sede si possono valutare tutte le questioni presenti, di cui la tassa sui rifiuti è solo un aspetto, disponendo di un quadro complessivo degli effetti del virus sul territorio. Inoltre, la commissione può fare luce sui fondi disponibili per fare un ragionamento più ampio”.
Paola Aime (Verdi) si è detta “d’accordo col consigliere Silingardi sulla possibilità di discutere l’argomento nella commissione Covid, dove sarà possibile prendere in considerazione più elementi. Facciamo diventare questo organismo un soggetto vicino alle nuove necessità dei cittadini e del territorio, più di quanto possa fare il Consiglio comunale. Intanto la mozione ci restituisce una criticità importante”.
Per il Pd, Forghieri ha spiegato che la Tari “è una delle tasse più controverse degli ultimi anni. Secondo le normative non possiamo più chiedere un intervento né ad Atersir né a Hera, mentre una delibera di Arera permette ai Comuni di fare sconti. In questo momento, in cui gli enti locali sono già carichi di interventi economici e di dilazioni dei tributi messi in campo per contrastare le conseguenze della pandemia, occorre dunque una collaborazione che coinvolga anche il Governo e l’Anci, con l’obiettivo comune di ridurre il peso di questa tassa”. Il capogruppo Antonio Carpentieri ha aggiunto che “siamo tutti d’accordo sul fatto che un’attività che non ha potuto lavorare non dovrebbe rispondere di una tassa, come appunto nel caso della Tari. Ma il problema è più ampio e, in questa situazione di emergenza, l’ordine del giorno vuole fare chiarezza per determinare se i proventi di questo tributo debbano provenire dalla fiscalità generale o da altri soggetti e, nel caso, con quale sostenibilità”.
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