“Vaccinare” gli studenti dal gioco d’azzardo applicando la matematica per scoprire quanto sono scarse le probabilità di vincere e che l’abilità del giocatore è del tutto ininfluente. È questo l’obiettivo del progetto “ProbAbilmente: le illusioni e i giochi di fortuna” che nel corso di tre anni scolastici, dal 2015 al 2018, ha coinvolto oltre 1600 studenti delle scuole superiori modenesi ottenendo il risultato di renderli più consapevoli dei rischi legati al gioco d’azzardo. A confermarlo, i dati della ricerca che per tutto il triennio ha accompagnato il progetto con l’obiettivo di verificarne l’efficacia.
Dallo studio sistematico dei numeri del Lotto “ritardatari” fino ai calcoli su quanti biglietti del “Gratta e vinci” bisogna comprare per essere sicuri di vincere, sono tanti e variegati i sistemi sui quali i giocatori d’azzardo si basano nella convinzione, sempre sbagliata, di poter influenzare in qualche modo le vincite. Dall’osservazione di queste distorsioni cognitive è nato il progetto “ProbAbilmente” che si è proposto di promuovere in ambito scolastico la conoscenza di come funziona davvero il gioco d’azzardo e di quali sono i rischi che comporta attraverso il coinvolgimento degli insegnanti di matematica e lo studio approfondito del calcolo delle probabilità.
Il progetto è stato sviluppato all’interno del gruppo di lavoro sul gioco d’azzardo patologico del settore Dipendenze patologiche dell’Ausl di Modena ed è stato accolto dalla Rete di prevenzione per la promozione del benessere in adolescenza del Comune di Modena, e finanziato nell’ambito del Piano di Zona per essere poi realizzato nelle scuole superiori della provincia di Modena.
Nel corso di tre anni scolastici, a partire da quello 2015-2016, “ProbAbilmente” ha visto la partecipazione di 1653 studenti, prevalentemente di seconda e quarta, e 60 insegnanti di 76 classi in 12 istituti. In particolare, al progetto hanno partecipato studenti degli istituti Fermi, Selmi, Sigonio, Venturi e Wiligelmo a Modena; Spallanzani a Castelfranco; Da Vinci, Fanti, Meucci-Cattaneo, Vallauri a Carpi; Cavazzi-Sorbelli a Pavullo; Paradisi a Vignola.
Partendo, appunto, dall’errata convinzione dei giocatori d’azzardo di poter influenzare positivamente l’esito della giocata (elemento centrale nel gioco d’azzardo patologico) e dal fatto che i giochi di fortuna sono costruiti in modo da promuovere queste distorsioni cognitive, il progetto consiste nel formare i docenti di matematica per metterli in condizione di sviluppare azioni didattiche per i loro allievi e di sperimentarne l’efficacia. In pratica, attraverso lezioni teorico-pratiche di matematica delle probabilità, e in integrazione con gli insegnanti di lettere, si costruisce un’esperienza formativa che aiuti gli studenti a osservare come i giochi d’azzardo legali siano costruiti in modo tale da instillare la convinzione che la vincita sia a portata di mano mentre, di fatto, il giocatore regolare è destinato sul lungo periodo ad avere un bilancio negativo e a perdere i propri soldi mentre rincorre una vincita tanto possibile quanto poco probabile. Lavorando su sviluppo del pensiero critico e dell’abilità di “problem solving”, si evidenzia la distanza tra probabilità reale e percepita in una sorta di vaccinazione per i ragazzi dalla dipendenza patologica dal gioco d’azzardo.
Ognuno degli insegnanti che ha partecipato alla formazione ha in seguito proposto ai propri studenti unità di apprendimento definite in autonomia con modalità e tempi diversi (da due a otto ore). Uno dei risultati più interessanti del progetto è che ogni percorso didattico proposto ha funzionato, anche se non tutti nella stessa misura, e ha avuto, tra le ricadute positive, anche un recupero di interesse per la matematica da parte degli studenti e un miglioramento del clima relazionale nelle classi.
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