“Sono circa 230 gli over 55 che quest’anno, nel Quartiere Centro storico, praticano i percorsi benessere promossi dal Comune di Modena. I corsi sono attivi nelle piscine del Quartiere e nelle palestre Cittadella e Panaro, istituto Barozzi e Officina movimento”.
Lo ha detto in Consiglio comunale l’assessora con delega al Patrimonio e ai Quartieri Debora Ferrari, che giovedì 13 febbraio ha risposto all’interrogazione di Luigia Santoro (Lega Modena) sulla “carenza in centro storico di una palestra e quindi di un servizio utile per gli anziani che faticano a spostarsi in altre zone”. L’interrogazione faceva particolare riferimento alla palestra di via Caselle 10, attualmente chiusa poiché rientra nel progetto di ristrutturazione del complesso del San Paolo, chiedendone una possibile riapertura.
“La struttura di via Caselle 10 – ha spiegato l’assessora – in concessione all’Accademia Pentathlon moderno fino al 31 dicembre 2019, ha cessato le attività a causa del cantiere solo nello scorso giugno, ma già da molto tempo non proponeva più i corsi di ginnastica dolce per adulti e anziani a cui si fa riferimento nell’interrogazione”.
Oltre alle palestre di proprietà comunali, ha continuato Ferrari, “nel Quartiere 1 operano anche diverse strutture private che svolgono la loro attività con un’ampia offerta di servizi. Questo naturalmente non esclude la piena disponibilità dell’Amministrazione a ricercare luoghi idonei per attività sportive dedicate alla terza età, importanti non solo per il benessere ma anche per la socialità. Negli ultimi anni però – ha precisato – non abbiamo ricevuto richieste in tal senso e questo porta a pensare che l’attuale mix di offerta pubblica e privata intercetti completamente la domanda”. L’assessora ha ricordato che, nell’ambito dell’intervento di rigenerazione urbana dell’ex Amcm, è prevista anche la realizzazione della nuova palestra del Sigonio, “che darà quindi un’opportunità sportiva in più al centro storico”. Rispondendo alla domanda se non sia possibile trovare spazi alternativi l’assessora ha poi spiegato che, in centro storico, gli immobili sono spesso vincolati e non sempre di proprietà comunale. “Nel caso delle ex caserme di via Saragozza o di via Sant’Eufemia – ha affermato – infatti, si tratta di immobili militari che non appartengono al Comune e con destinazioni d’uso non compatibili con una palestra”.
Il Comune promuove la pratica sportiva come elemento essenziale di welfare e di inclusione sociale e le attività motorie per le persone anziane si svolgono regolarmente in città fin dal 1980, attraverso l’attivazione dei percorsi benessere con nuoto, camminate, ginnastica, pilates e molto altro, realizzati in collaborazione con gli enti di promozione sportiva e alcune società. Il protocollo d’intesa alla base della collaborazione, di durata triennale, è stato rinnovato nel 2018 ed è quindi in vigore, e a settembre 2019 è uscito il nuovo programma di corsi, a costi contenuti, che si svolgono nelle palestre e nelle strutture sportive di tutti i quartieri, compreso quello del centro storico.
Nella replica, la consigliera Santoro si è detta “assolutamente insoddisfatta”. La consigliera ha sottolineato di essere a conoscenza della “presenza di palestre intorno al centro storico, ma non all’interno dello stesso. Capisco che il centro non viene mai considerato un problema prioritario – ha aggiunto – ma ritengo che i cittadini che ci vivono abbiano diritto ad avere servizi che possano essere raggiunti a piedi senza difficoltà: la soluzione non è mandarli in palestre private o comunque più distanti”.
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