“Voglio educarle in tutti i modi per farne delle figliole intelligenti, furbe, sveglie, capaci di difendersi, di guadagnarsi il pane, di mandare avanti la famiglia…” Così scriveva don Milani a proposito delle bambine di Barbiana in una lettera del ’59 indirizzata a Eugenia Pravettoni e rimasta inedita per 60 anni.
Le testimonianze di quelle bambine e di donne che nella Scuola di Barbiana svolsero un ruolo educativo confluiscono oggi nel libro “Le ragazze di Barbiana. La scuola al femminile di don Milani” (Libreria Editrice Fiorentina) di Sandra Passerotti, da cui emerge quanto il priore tenesse all’educazione delle ragazze.
Per docenti e genitori il testo costituisce un’ulteriore occasione per riflettere sul modello educativo proposto dal priore di Barbiana negli anni ’50 e ’60 e più in generale sul ruolo educativo, oltre che formativo, della scuola.
Lunedì 10 febbraio alle 15 nella sala delle Giunchiglie della scuola secondaria di primo grado Marconi di Modena in largo Pucci 45/A, sarà l’autrice stessa a presentare il libro che raccoglie documenti e materiali inediti e a parlare di quell’esperienza. Interverranno insieme a lei Fiorella Tagliaferri, alunna alla scuola di Barbiana dal 1954 al 1967 e Viviana Ballini, figlia di Maresco uno dei primi alunni della scuola popolare di San Donato di Calenzano e di Eugenia Pravettoni, all’epoca giovane operaia tessile di Rho (Milano).
Coordina l’incontro Claudia Vellani dell’Associazione Amici del Sigonio che collabora all’iniziativa insieme al Centro Memo del Comune.
Sandra Passerotti (Pontassieve 1951) che è venuta in contatto con i valori di Barbiana grazie al marito Fabio Fabbiani, alunno di Don Milani, ha scritto anche “Non bestemmiare il tempo. L’ultimo insegnamento di Don Lorenzo Milani (Viareggio, 2017).
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