Sono diversi i consiglieri comunali intervenuti in Consiglio, nella seduta di martedì 1 dicembre, nel dibattito sulle tempistiche della refertazione dei tamponi e del contact tracing per il Covid-19 scaturito dall’interrogazione, trasformata in interpellanza, di Federico Trianni (Sinistra per Modena).
Aprendo il dibattito, Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha parlato di “situazione sanitaria preoccupante” e ha sollecitato l’Amministrazione “a fare tutto ciò che è possibile per ridurre le conseguenze della pandemia. Occorre moltiplicare gli sforzi”. Secondo la consigliera la ripresa può avvenire “solo quando saranno ristabilite le condizioni di sicurezza , che oggi mancano”.
Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha riportato alcune segnalazioni dei cittadini contagiati dal Coronavirus che lamentavano ritardi nei rapporti con le aziende sanitarie: “Sosteniamo la sanità pubblica ma questi episodi – ha detto – devono raccomandarci a prestare verso maggiore attenzione verso i cittadini, è necessario far sentire vicinanza alle persone”. Inoltre, la consigliera ha osservato anche che “le cautele verso il virus sono calate tra maggio e settembre”.
Per Lega Modena, Giovanni Bertoldi ha segnalato innanzi tutto “i ritardi del Governo nella gestione del Covid-19, il rischio era noto da ben prima che la situazione diventasse pandemica”. Sottolineando che “Modena ha avuto i dati peggiori della regione Emilia-Romagna”, il consigliere ha suggerito di “attivarsi per capire come frenare la terza ondata di contagi, dopo i problemi riscontrati finora. Certo nei mesi passati si poteva limitare la ‘movida’”. Barbara Moretti ha messo l’accento sulla questione delle case residenze per anziani: “In occasione della Conferenza territoriale sociale e sanitaria di luglio – ha osservato – era stata annunciata una maggiore presenza nelle cra di infermieri professionali h24 con l’obiettivo di supportare questa categoria di pazienti così esposti al rischio di contrarre l'infezione”. La consigliera ha fatto presente che “non ci risulta tuttavia che si sia verificato un adeguato potenziamento, anche di personale medico”.
Tommaso Fasano (Pd) ha ricordato l’impegno della sanità e delle istituzioni per contrastare il virus, ricordando l’escalation del numero di tamponi processati nella provincia modenese, “praticamente decuplicati rispetto alla prima fase dell’emergenza”. In questo contesto ha rilevato che “si è presentato un 'collo di bottiglia' quando i tamponi sono diventati oltre 3mila al giorno, in ottobre, a testimonianza peraltro dell’elevato numero di casi”. Inoltre, ha contestato “le accuse chi afferma che la politica locale ha sottovalutato il problema”.
Secondo Paola Aime (Verdi) l’emergenza Coronavirus è stata trattata con “un eccesso di ottimismo” e il sistema della sanità si è dimostrato “debole" e che "occorre potenziarlo”. Riconoscendo che la gestione del problema è “work in progress”, la consigliera ha affermato che “si può fare di più e meglio. Le attività devono essere monitorate e migliorate secondo un principio di realtà”.
Nella replica, il consigliere interrogante Trianni si è dichiarato “soddisfatto” della risposta del sindaco e del dibattito scaturito dall’istanza. Ha poi spiegato che “non mancano le azioni di contrasto al Covid-19, ma sul piano della prevenzione bisognerà accertare come sia stato possibile che i contagi abbiano raggiunto queste cifre”. Infine ha posto dubbi sul contact tracing: “Visti i numeri – ha domandato – il sistema di tracciamento funziona realmente?”.
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