Il Consiglio comunale ha approvato la modifica al Regolamento comunale per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica che consente di ridurre il numero di rinunce e, di conseguenza, il numero e i tempi di inutilizzo delle abitazioni. La delibera, presentata dall’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli, è stata approvata con il voto a favore dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica, Verdi) e del Movimento 5 stelle. Astenuti Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia.
Aprendo il dibattito, il capogruppo di Lega Modena Antonio Baldini ha definito “condivisibili” l’intento di accelerare le procedure di assegnazione degli alloggi e la necessità di non perdere i contributi regionali. Mettendo in evidenza diversi “punti critici del regolamento”, ha affermato, quindi, che “si sarebbe potuto approfittare di questa occasione per mettere mano all’intero regolamento, anche se il tempo per esaminare una materia così complessa è stato poco”. Annunciando il voto di astensione, ha auspicato che “il Consiglio si possa esprimere meglio entro la fine dell’anno su un tema così cruciale”.
Anche Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) ha condiviso l’opportunità della delibera, concordando, allo stesso tempo, “che poteva essere l’occasione per apportare modifiche al regolamento e che i tempi stretti non hanno consentito ai consiglieri gli approfondimenti necessari”. Secondo la consigliera, inoltre, il regolamento comunale non è chiaro su alcuni punti come, per esempio, “su cosa si debba intendere per nucleo familiare: il regolamento sembra prevedere anche i single, confondendosi con il concetto di famiglia anagrafica, ovvio che hanno diritto all’alloggio ma non possono essere definiti nucleo familiare”.
Federico Trianni (Sinistra per Modena) ha ricordato che la delibera risponde alla sollecitazione di un ordine del giorno, proposto nella legislatura precedente dal suo gruppo, che chiedeva azioni concrete a sostegno del diritto alla casa. “La nuova modalità di scorrimento della graduatoria – ha detto – agevola le famiglie in modo coerente con la missione del Comune che è amministrare la cosa pubblica per il bene dei cittadini”.
Per il Pd, Vittorio Reggiani ha commentato che il tema in discussione “non è il regolamento ma un singolo provvedimento necessario per non perdere un finanziamento. E chi si astiene si assume la responsabilità politica di non appoggiarlo”. Per il consigliere, l’analisi del regolamento andrà fatta, e in quel momento “bisognerà partire dai bisogni: se il 30 per cento delle famiglie rinuncia all’alloggio assegnato, forse è perché i criteri non rispondono più ai bisogni”. Tommaso Fasano ha osservato che l’obiettivo prioritario “dovrebbe essere aumentare di tanto la dotazione di edilizia residenziale pubblica. Possiamo anche modificare il regolamento, ma se vogliamo rispondere ai bisogni, il nostro impegno deve essere aumentare il numero di case da usare con finalità sociali, usando tutte le modalità possibili”.
Per Paola Aime (Verdi) “il voto di oggi riguarda una cosa sacrosanta che è portare a casa un finanziamento per la nostra città”, ma è comunque “tempo di rivedere le politiche che riguardano gli alloggi Erp nel contesto della città che ci immaginiamo e nell’ottica di un’integrazione di classi sociali con diversa capacità economica. Per modificare il regolamento – ha aggiunto – dobbiamo prima capire su quale progetto vogliamo basarlo”.
Azioni sul documento