23/10/2020

FAMIGLIA / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione dei due ordini del giorno

Sono intervenuti consiglieri comunali di diversi gruppi nel dibattito su temi relativi alle politiche familiari che ha portato ad approvare, nella seduta di giovedì 22 ottobre, l’ordine del giorno per anticipare il bonus sociale per la Tari proposto da Enrica Manenti (M5s) e quello per sostenere, nel loro percorso scolastico, i minori adottati o in affido e le loro famiglie, presentato da Vittorio Reggiani (Pd). Sono state respinte, invece, le mozioni per l’introduzione del “fattore famiglia” a integrazione dell’Isee, presentata da Alberto Bosi (Lega Modena), e quella per avviare il progetto “Laboratori famiglia”, proposta da Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia).

Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia), intervenuto sul Fattore famiglia, ha definito “inadeguato” l’Isee. Utilizzando il fattore famiglia, invece, gli enti locali potranno “semplificare il processo decisionale per l’erogazione dei contributi sociali, con maggiore equità nella distribuzione delle risorse per il welfare e nella tariffazione dei servizi di pubblica utilità. rispondere a una domanda di maggiore equità nella distribuzione delle risorse per i programmi di welfare e nella tariffazione dei servizi di pubblica utilità”. In questo modo i contributi andrebbero “solo a coloro che sono in stato di effettivo bisogno”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) è intervenuta su tutti i temi in discussione: sul Fattore famiglia, affermando che, a differenza dell’Isee “che persegue politiche di assistenzialismo”, risponde “alle logiche delle politiche familiari e coglie le necessità reali delle famiglie, incrementando nei conteggi il peso dei figli, considerando la disabilità e le situazioni di genitori soli e rispondendo alle variazioni dei redditi”. Sui percorsi scolastici a sostegno dei minori adottati o in affido, ha espresso perplessità per “l’ingerenza dell’amministrazione in un’attività che dovrebbe rimanere nell’ambito del rapporto scuola-famiglia: il Comune dovrebbe intervenire solo quando le famiglie o il dirigente scolastico ne ravvisino la necessità”. Ha giudicato i bonus Tari “uno strumento da superare perché non risolve i problemi né incide in maniera significativa sulla vita delle persone”. Si è quindi soffermata sulla propria proposta dei Laboratori famiglia per sottolineare che “si tratterebbe di un modo per far incontrare famiglie di italiani e stranieri, magari con il supporto del Centro famiglie, in luoghi in cui la città fatica a trovare integrazione”.

Anche il capogruppo di Lega Modena Alberto Bosi, ha ribadito che il Fattore famiglia “assicurerebbe maggiore equità sociale, sostenendo le famiglie con maggiori difficoltà economiche”. Aiuterebbe anche, indirettamente, a incentivare la natalità “perché garantirebbe maggiore stabilità economica alle famiglie”. Giovanni Bertoldi ha aggiunto che tra le famiglie in difficoltà ci sono le donne sole con figli ma anche “tanti padri separati che vivono situazioni di disagio economico e sociale”. Dichiarando il voto a favore sul bonus Tari, il consigliere ha osservato che “dovrebbe entrare a far parte dei sussidi che possono contribuire a definire le differenze tra i percettori di sostegno”.

Paola Aime (Verdi) ha definito non necessaria l’introduzione del ‘Fattore famiglia’ “visto che già l’Isee risponde a principi di equità. Dopo l’aggiornamento del 2015, questo indicatore dà il giusto riscontro alle situazioni economiche e patrimoniali delle famiglie e riconosce maggiormente il fattore della numerosità dei figli e delle disabilità”. Intervenendo nel dibattito sui ‘Laboratori famiglia’, la consigliera ha chiarito che non è necessario istituire questa attività perché è già sufficiente l’azione del Centro per le famiglie del Comune, che potrebbe piuttosto essere ulteriormente valorizzato. “Non serve una parcellizzazione del servizio – ha detto – con laboratori separati in diversi punti della città. Peraltro, questa ipotesi prevederebbe un incremento di personale”.

Sul Fattore famiglia, Katia Parisi (Modena Civica) ha fatto notare che l’amministrazione già valuta fattori diversi dall’Isee per l’erogazione di un servizio: per esempio, ha ricordato, “per l’iscrizione ai nidi d’infanzia si considerano il supporto dei nonni e il lavoro dei genitori”. Il Fattore famiglia, invece, si basa su condizioni troppo generali “e non garantirebbe efficacia e concretezza”.

Per il Pd, Tommaso Fasano si è espresso sul Fattore famiglia “che presenta diverse criticità” e risulterebbe “oneroso per il Comune. Inoltre, per le famiglie diventerebbe un’odissea districarsi tra due indicatori, uno per i servizi erogati dall’ente locale e l’altro per quelli dello Stato”. Federica Venturelli ha osservato che la mozione “ha la visione della destra conservatrice, la famiglia non è più solo formata da uomo e donna, oggi esistono le unioni civili e altre forme di rapporto. Occorrerebbe piuttosto impegnarsi affinché le persone siano messe in grado di costruire una propria famiglia, sempre più complicato a causa della precarietà degli impieghi”. Il capogruppo Antonio Carpentieri, riscontrando l’assenza di dati per una valutazione più approfondita sull’indicatore, ha dichiarato che “la scelta politica a cui risponde il Fattore famiglia dedica poca attenzione alle situazioni reddituali delle famiglie e, di conseguenza, a trarne i maggiori benefici saranno i nuclei con redditi più alti. E, anche se si concentra sul parametro dei figli, risponde pochissimo ai bisogni reali della società”. Vittorio Reggiani ha chiarito che l’ordine del giorno a sostegno dei minori adottati o affidati “è funzionale al rafforzamento del ruolo dei Servizi sociali, incrementando il dialogo con le istituzioni e le realtà del territorio, dal momento che gli operatori hanno il rapporto diretto con i minori al centro dei percorsi di inserimento”. Sui ‘Laboratori famiglia’, Reggiani ha osservato che a Modena “il Centro per le famiglie lavora già intensamente con le molte associazioni attive che assicurano inoltre un collegamento col territorio”. Sullo stesso argomento Ilaria Franchini ha fatto presente che “la famiglia è già al centro della comunità modenese, che sa mettere in rete esperienze grazie all’impegno degli uffici comunali, delle parrocchie e delle associazioni che operano in maniera trasversale”. Secondo la consigliera non occorre frammentare ulteriormente un’attività consolidata “e che permette di non lasciare sole le famiglie, soprattutto se in difficoltà”. Dichiarando il voto a favore del bonus Tari, Marco Forghieri ha osservato che “ci attende una sfida per il futuro: quando sarà introdotta la tariffazione puntuale per la raccolta dei rifiuti, dovremo trovare un altro modo per l’attivazione degli interventi per persone in difficoltà”.

Secondo Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) non si può affermare con certezza che l’introduzione del Fattore famiglia porti benefici: “A oggi – ha precisato – non esistono documentazione sugli effetti dal punto di vista redistributivo ed è impossibile documentarsi in maniera critica sull’efficacia di questo indicatore, che non sembra andare nella direzione del sostegno economico alle famiglie più bisognose, come dovrebbe invece essere”. Intervenendo sul bonus Tari, Vincenzo Walter Stella ha sostenuto che “misure di supporto come queste non sono certo risolutive, ma senz’altro aiutano le persone in difficoltà, soprattutto in un momento difficile come quello legato all’emergenza sanitaria”. È importante, ha aggiunto, anche “diffondere l’informazione sull’esistenza di questi contributi, perché spesso i cittadini non ne hanno percezione”.

Per il Movimento 5 stelle, Enrica Manenti è intervenuta sul Fattore famiglia, invitando a sperimentarlo a integrazione dell’Isee, e in maniera limitata ad alcune attività, “con l’obiettivo di garantire maggiore equità nelle tariffe per i servizi destinati alle famiglie con figli”. Il capogruppo Giovanni Silingardi ha apprezzato il bonus Tari “perché è selettivo, non eroga contributi a pioggia, ma intercetta situazioni di disagio”. Sul piano più generale, “la politica ha l’impegno prioritario di organizzare redistribuzione di ricchezza con la finalità di ridurre le diseguaglianze”.

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