Modena come realtà “green”, sana e antifragile; città che sa valorizzare i propri paesaggi, in una prospettiva di rigenerazione per i suoi 38 rioni; città globale e interconnessa con le altre realtà internazionali; luogo di opportunità e inclusivo; ma anche città attenta al welfare, alla storia e alla cultura, alla sua vocazione universitaria, al suo essere collocata nel cuore di territori produttivi che ora affrontano la sfida del Covid. È la visione della città futura indicata nelle linee di indirizzo per la redazione del Pug che esce confermata dalla Consultazione preliminare per il Piano urbanistico generale che, aperta a inizio luglio, ha terminato i lavori il 7 ottobre.
Lo ha comunicato al Consiglio comunale il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, insieme all’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, annunciando che ora prende il via, anche con il supporto della nuova squadra di progettazione selezionata con la procedura pubblica che si è conclusa in questi giorni, la fase di redazione della bozza di Piano che sarà completata entro la prossima primavera. Il documento sarà corredato dalla normativa e dal regolamento edilizio. Obiettivo: arrivare all’adozione del Pug in Consiglio comunale entro il 2021 e all’approvazione definitiva l’anno successivo.
Nel frattempo, il percorso si apre alla partecipazione di istituzioni, soggetti rappresentanti del territorio, tecnici, operatori e cittadini che possono consultare tutti i materiali prodotti sul sito del Comune (www.comune.modena.it/piano-urbanistico-generale) e dare un proprio contributo nel percorso di formazione del Piano compilando un modulo specifico direttamente dalla stessa pagina web.
“La partecipazione darà valore all’intero percorso – ha sottolineato il sindaco – e renderà più forte e aderente alla realtà concreta il futuro strumento urbanistico” che nasce in un momento particolare dove “il virus sta accelerando cambiamenti e transizioni”. Per Muzzarelli “mai come in questo momento storico, la politica è chiamata a compiere uno sforzo, serve un pensiero lungo per superare silos e steccati tipici di una cultura amministrativa ormai datata: l’emergenza rende tutto più difficile, ma l’accelerazione del cambiamento è evidente e Modena, sempre in movimento, non si può permettere di perdere tempo”.
Condivisione per le strategie, per il progetto di piano e per i contenuti presentati, oltre che per il metodo di confronto allargato che si chiede di proseguire anche nelle fasi successive, è stata espressa dai soggetti che hanno partecipato alla Consultazione preliminare: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Modena, Soprintendenze, Arpae, Hera, Aimag, Consorzio della bonifica dell’Emilia Centrale, Ausl, Atersir e Amo. L’assessora Vandelli ha spiegato che “molti enti enti hanno colto le finalità collaborativa che la legge regionale assegna a questo momento, infatti non sono mancate indicazioni, approfondimenti e contributi, come pure sollecitazioni, richieste di chiarimento e accentuazioni su alcuni temi. I contributi pervenuti forniscono integrazioni puntuali utili per perfezionare i documenti, ma confermano l'impianto delle analisi, delle strategie e delle azioni”.
L’Amministrazione ha inoltre attivato altri percorsi di partecipazione, con momenti di informazione, confronto e ascolto anche con soggetti rappresentanti della realtà territoriale modenese, quali associazioni di categoria, ordini professionali, organizzazioni sindacali e istanze di rilevanza economica, sociale e ambientale interessate a contribuire alla costruzione del nuovo Piano. Anche in questo caso, i riscontri avuti sui contenuti presentati sono stati positivi e l’atteggiamento collaborativo. Per la redazione del Pug, inoltre, l’ufficio di Piano ha organizzato momenti di confronto tra diversi settori del Comune, con particolare attenzione alla componente sociale del nuovo Piano.
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