Ammontano a 10 milioni e 200 mila euro gli investimenti per il miglioramento del verde, della viabilità e delle piste ciclabili cittadine effettuati dal Comune di Modena tra il 2014 e il 2019 utilizzando le somme versate da Hera a titolo di indennizzo per il disagio ambientale provocato dal termovalorizzatore. Lo ha precisato l’assessora all’Ambiente e mobilità sostenibile Alessandra Filippi rispondendo, nel corso del Consiglio comunale di oggi, giovedì 8 ottobre, a due interrogazioni sul tema proposte da Piergiulio Giacobazzi (FI) e da Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle).
Entrambi i consiglieri hanno chiesto, appunto, quale sia il valore dell’indennizzo per disagio ambientale corrisposto da Hera al Comune a partire dal 2015, come siano state impiegate queste risorse, sulla base delle indicazioni fornite da Atersir e se l’amministrazione non ritenga di dover utilizzare parte dei fondi per iniziative di riduzione dei rifiuti prodotti. Il consigliere Silingardi, inoltre, ha chiesto se si sta valutando di aumentare la quota di indennità attuale e il consigliere Giacobazzi se l’indennizzo può essere utilizzato per sgravi sulle bollette.
Come ha spiegato l’assessora Filippi nella sua risposta, l’indennizzo per disagio ambientale, come previsto dall’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti (Atersir), è riconosciuto ai Comuni sede di impianti di smaltimento dei rifiuti e a quelli che si trovano a 4 chilometri dal camino, in proporzione al territorio impattato, da parte dei gestori del servizio, nel caso di Modena da Hera. Il Comune di Modena riceve quasi il 98 per cento dell’indennizzo di 8,33 euro corrisposto per ogni tonnellata di rifiuti smaltita nel termovalorizzatore di via Cavazza pari a 8,15 euro per un totale, dal 2014 al 2019, di circa 10 milioni e 200 mila euro, tra rifiuti urbani e speciali. Queste somme, ha spiegato ancora l’assessora, sono considerate un costo accessorio del servizio che, come tale, è coperto dalla tariffa del servizio di gestione dei rifiuti urbani a condizione che siano investite esclusivamente per realizzare interventi di prevenzione, riduzione o eliminazione degli impatti ambientali generati dall’impianto tra i quali piantumazione e manutenzione di aree verdi per la riduzione dell’impatto visivo e l’assorbimento di una quota parte delle emissioni; manutenzione del manto stradale per le strade soggette a più ampia usura anche per il traffico diretto all’impianto, interventi sul traffico veicolare.
In questi ambiti, il Comune di Modena, nel corso degli ultimi sei anni e nel 2020, ha realizzato numerosi investimenti di manutenzione e incremento del patrimonio arboreo cittadino, sia per quanto riguarda le alberature stradali che i parchi; effettuato interventi per fluidificare il traffico; ha costruito nuove piste ciclabili ne ha prolungate altre e ha realizzato interventi di connessione; ha realizzato, infine, numerosi interventi di manutenzione del manto stradale e di ripristino di aree e piazze del centro storico.
Per quanto riguarda la richiesta di valutare un aumento dell’indennizzo di 8,33 euro previsto per ogni tonnellata di rifiuti conferita al termovalorizzatore, molto vicina alla cifra minima prevista di 8 euro, l’assessora Filippi ha risposto specificando che “è stato tenuto volutamente basso per non caricare ulteriormente le bollette della Tari sulle quali per le norme in vigore andrebbe a pesare un eventuale aumento”.
Infine, l’assessora ha chiarito che le iniziative per ridurre la produzione dei rifiuti vengono sostenute attraverso linee di finanziamento diverse dall’indennizzo per disagio ambientale.
Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha sottolineato che l’indennizzo da disagio ambientale dovrebbe essere speso “prevalentemente in due direzioni: azioni per diminuire l’inquinamento, come appunto l’incremento del verde, e una riduzione delle bollette della Tari”. Il consigliere ha chiesto, inoltre, se non sia possibile aumentare il valore dell’indennizzo. Diego Lenzini (Pd) ha ribadito che l’indennizzo per il disagio ambientale è pagato, attraverso le bollette, da tutti i Comuni che conferiscono rifiuti al termovalorizzatore ed erogato quasi totalmente al Comune di Modena nel quale si trova l’impianto. “Aumentare l’indennizzo significa, quindi, aumentare la Tari in tutti d’ambito: per Modena potrebbe essere positivo, perché riceverebbe più soldi di quelli che paga, ma bisognerebbe che anche gli altri Comuni fossero tutti d’accordo, è una scelta politica”.
Nella replica, il consigliere Giacobazzi ha spiegato che il riferimento a uno sgravio delle bollette era originato “dall’arrivo in questi giorni di numerose bollette di conguaglio con cifre molto alte”. Il consigliere Silingardi ha condiviso la scelta di investire l’indennizzo “sulla manutenzione del verde in generale e sulle ciclabili, azioni che vanno nella direzione di una mitigazione delle emissioni”. Sulla quota dell’indennizzo ha rilevato che “è la più bassa tra quelle regionali”.
Azioni sul documento