Al percorso per il Laboratorio per la rigenerazione e la valorizzazione dell’area di via Zarlati a Modena, dove di trova la fabbrica delle Fonderie cooperative, saranno chiamati a partecipare tutti i soggetti “portatori d’interesse” presenti sul territorio: dal Quartiere ai rappresentanti di associazioni e comitati, ordini e collegi professionali, sindacati, scuola, rappresentanze economiche e sociali.
Lo spiega il Comune di Modena in una lettera inviata nei giorni scorsi a tutte le famiglie e attività del quartiere Madonnina, come è avvenuto in maggio in occasione di una prima risposta alla petizione presentata all’Amministrazione comunale. La lettera, infatti, riprende la comunicazione precedente ribadendo i contenuti del Protocollo d’intesa approvato lo scorso marzo dal Consiglio comunale e confermando la chiusura dell’attuale stabilimento industriale entro il 31 gennaio 2022, data in cui scade l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia).
L’aggiornamento, invece, riguarda la delibera approvata lo scorso dicembre dalla giunta per avviare, entro il 30 gennaio, il percorso operativo di approfondimento sulle diverse opzioni di valorizzazione dell’area dopo la chiusura dello stabilimento. “Gli incontri - si spiega nella lettera - si svilupperanno come un ‘tavolo-laboratorio’ nel quale analizzare le soluzioni urbanistiche e progettuali per il futuro del comparto, alla luce dello sviluppo della nuova Diagonale verde e ciclabile che ha già iniziato il suo percorso di appalto pubblico”.
La delibera approvata dalla giunta conferma anche l’approvazione dell’Accordo operativo entro l’estate 2020 e stabilisce che la bonifica dell’area venga effettuata subito dopo la cessazione delle attività dello stabilimento. E sottolinea inoltre che il trasferimento avverrà anche nel caso in cui si riuscisse a ridurre gli odori fino a renderli non percepibili. Questo per consentire la continuità della produzione e, insieme, la riqualificazione urbanistica e ambientale del Villaggio artigiano: per l’area è prevista un’edificabilità per funzioni artigianali, terziarie e residenziali, con esclusione di attività produttive rilevanti, valutando la possibilità di incrementare l’indice edificatorio previsto e di introdurre altri incentivi. Nell’Accordo operativo, a fronte dell’anticipazione dei tempi di chiusura dello stabilimento o dei tempi di demolizione e di bonifica dell’area, sarà previsto un sistema di premialità modulare e progressiva, eventualmente anche attraverso meccanismi di tipo perequativo.
Nella lettera si ricorda anche che, “allo scopo di presidiare il delicato tema della salvaguardia dei livelli occupazionali e verificare il destino dei tanti lavoratori coinvolti”, il Comune ha promosso l’avvio di un tavolo di confronto tra Fonderie Cooperative e organizzazioni sindacali: ora, dopo una prima convocazione in Municipio nel mese di dicembre, il tavolo si è trasferito presso la Regione Emilia-Romagna, sempre con il coinvolgimento attivo dell’Amministrazione comunale.
La lettera si conclude ribadendo l’impegno di Arpae a realizzare le campagne di monitoraggio della qualità dell’aria esternamente allo stabilimento industriale sia nel 2020 sia nel 2021. L’azienda inoltre, “su indicazione del tavolo tecnico permanente formato da Comune, Arpae, Arpae Sac e Ausl, ha proseguito la sperimentazione tecnica realizzata nel camino E26 per l’abbattimento delle emissioni odorigene e dei composti organici volatili, tramite tecnologia basata sui carboni attivi”.
Azioni sul documento