Il dibattito che giovedì 4 aprile ha preceduto il via libera del Consiglio comunale di Modena al percorso di rigenerazione urbana dell’ex Amcm è stato aperto da Adolfo Morandi di Forza Italia che ha ribadito la contrarietà al progetto “che perde buona parte delle funzioni pubbliche”, riferendosi in particolare “all’insediamento del supermercato che entrerà anche in concorrenza con il mercato Albinelli e aprirà criticità sul fronte della viabilità (il parcheggio è inoltre sottodimensionato)”. Infine ha espresso “forti perplessità sulla compensazione, poiché lo scambio è troppo sbilanciato a favore dell’edilizia privata con immobili che avranno un valore superiore a quello preventivato”. Intervenendo sull’ordine del giorno presentato dal Pd, il collega Andrea Galli ha inoltre parlato di “operazione di demagogia spiccia per ingraziarsi una famiglia importante e guadagnarsi un titolo sui giornali” affermando anche che “si tratta di un’operazione improvvisata e quindi del tutto coerente con l’intera azione di questa legislatura nel quinquennio” e ha infine annunciato la propria astensione dal voto.
“Oggi celebro la mia sconfitta” ha esordito Marco Chincarini di Modena Volta Pagina che, pur ricordando “i tanti aspetti del progetto sviscerati in questi anni, dalla bonifica alla viabilità”, ha ribadito: “Bene il recupero attuato fino ad ora e il progetto per il nuovo teatro delle Passioni, ma sono assolutamente contrario a quest’ultima fase che non ha nulla a che fare con la cultura”. E durante le dichiarazioni di voto, annunciando voto contrario alla delibera e astensione per l’odg, ha sottolineato di “non sperare che il progetto vada male, poiché la città deve andare avanti con quanto decide democraticamente il Consiglio, anche se su quell’area avevo provato a portare avanti idee diverse”.
Luigia Santoro di Lega nord ha annunciato il voto contrario alla delibera e favorevole all’ordine del giorno che ha confermato di “condividere nella sostanza” dicendosi “d’accordo con l’intitolazione del Parco ai fratelli Panini che con le loro figurine hanno accompagnato l’infanzia di tutti noi e contribuiscono anche oggi a un’importante operazione di diffusione culturale che è doveroso riconoscere”. In sede di dichiarazioni di voto, Santoro ha esplicitato la contrarietà “all’operazione che imputa al Comune i costi di bonifica dell’area oltre i 500 mila euro”.
Durante le dichiarazioni di voto, Marco Rabboni ha ribadito la posizione contraria del Movimento 5 stelle e ne ha ricordato i motivi: “l’intervento massiccio del privato che mina la dichiarata vocazione pubblica, mentre era possibile delineare un percorso con fondi pubblici dando spazio a una vera progettazione condivisa; la procedura doveva accogliere più proposte, mentre si è presentato un solo soggetto con proposte non coerenti coi vincoli; il bando non doveva essere modificato, ma rifatto; infine, la mancanza di trasparenza, perché non sono mai stati forniti elementi scritti sulla valutazione del terreno concesso ai privati”.
Anche per Giuseppe Pellacani di Energie per l’Italia “il tema della bonifica non è secondario e il bando ha sottovalutato un aspetto non irrilevante che ha obbligato a una correzione di rotta – ha affermato - che mi suscita perplessità tali che mi impediscono di votare a favore. Nel bando c’erano indicatori specifici non rispettati quindi il voto contrario di oggi non contraddice quelli precedenti di astensione”.
Per Sinistra unita Modena, Domenico Campana ha sottolineato “l’aspetto memorialistico e culturale legato alla toponomastica di una città e, senza mettere in dubbio l’importanza dei fratelli Panini e la necessità di ricordarli”; ha detto di “ritenere affrettata la scelta espressa nell’ordine del giorno” motivando l’astensione. Il capogruppo Walter Stella ha annunciato il voto a favore della delibera precisando di essere “fiducioso che quando vedremo la conclusione dell’intervento saremmo soddisfatti del risultato finale”. Ha quindi parlato di “un intervento di riqualificazione importante che ruota intorno al polo della cultura” sottolineando che il recupero si può fare “grazie alla sostenibilità economica, resa possibile anche dagli interventi privati. Il collega Marco Cugusi ha precisato che “per fare altre cose ci vogliono le risorse; lasciare ferma una parte dell’area non sarebbe stata un’operazione sensata né dal punto di vista amministrativo che da quello urbanistico”. Si è augurato che “l’operatore commerciale faccia un intervento innovativo e sostenibile dal punto di vista ambientale ed infine ha auspicato la “possibilità di sviluppare una sorta di comunità residenziale e culturale che possa dare nuova vita a un’area fino ad ora poco vissuta”. In sede di dichiarazione di voto, in merito alla questione dei costi di bonifica ha spiegato: “La bonifica spetterebbe all’amministrazione, i 500 mila euro sono ‘extra’, continuare sulla polemica è fuori luogo”.
Per il Partito democratico, Diego Lenzini ha messo in guardia da non perdere il fulcro della questione, “che è riqualificare un’area a ridosso del centro e strategica per la città. Dopodiché ci si detti quanto dare a questo intervento una vocazione culturale, ricordiamoci però – ha rimarcato - che il progetto iniziale aveva semmai il problema della sostenibilità economica. Ora invece, trovata una soluzione, stiamo procedendo veloci; è stato fatto un ottimo lavoro che rispecchia gli indirizzi dati attraverso un ordine del giorno approvato dallo stesso Consiglio comunale”. Per il capogruppo Fabio Poggi “si tratta del voto più importante di questa consigliatura per come ci siamo arrivati: dopo, cioè, aver cambiato il progetto dal punto di vista architettonico, funzionale ed energetico”. E ha rimarcato il “lavoro svolto in questi anni dal punto di vista metodologico e della qualità dell’intervento”, per concludere: “Celebrare l’approdo di questo progetto deve essere di grande soddisfazione per tutti; inoltre c’è una perfetta simbiosi tra vocazione di quella piazza e la storia della famiglia Panini”. Durante le dichiarazioni di voto, ha anche sottolineato che a Modena investe contemporaneamente su tre poli culturali e un comparto così importante come l’ex Amcm vocato solo al pubblico e senza un mix di funzioni difficilmente potrebbe pulsare di vita” e per quanto riguarda la procedura: “non è stata fatta alcuna forzatura, in Consiglio è stata scelta una procedura che è stata poi seguita”.
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