Inaugura sabato 9 marzo, a ridosso della Giornata internazionale della donna, Villa Ombrosa, la nuova Casa delle donne di Modena che, al termine dell’intervento di ristrutturazione e ampliamento, diventa la sede delle associazioni femminili e un punto di incontro e di confronto per tutte le modenesi su temi come la violenza, il lavoro, la parità e la discriminazione, un centro di approfondimento storico-archivistico sulla storia delle donne; uno spazio per eventi e un centro di servizio e accoglienza.
La nuova sede di Villa Ombrosa ospiterà, infatti, il Centro documentazione donna e la sua biblioteca e tutte le associazioni che attualmente hanno sede in via del Gambero: Casa delle donne contro la violenza, Differenza maternità, Donne nel mondo, Gruppo donne e giustizia, Udi-Unione donne in Italia che inizieranno il trasloco nel mese di aprile per essere pienamente operative nella nuova sede nel corso dell’estate.
L’inaugurazione di Villa Ombrosa, alla quale interverrà anche Roberta Marverti, della Casa internazionale delle donne di Roma, è stata annunciata nel corso della visita in anteprima per la stampa effettuata lunedì 4 marzo alla quale hanno partecipato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e gli assessori ai Lavori pubblici Giulio Guerzoni e alle Pari opportunità Irene Guadagnini, oltre a rappresentanti delle associazioni femminili, ai tecnici comunali e rappresentanti della società che ha eseguito i lavori.
L’intervento di recupero dell’edificio, curato dalla società Iti Impresa Generale Spa con sede a Modena, è stato avviato a novembre 2017 ed è terminato in anticipo sui tempi previsti. I lavori. del valore di oltre un milione di euro, hanno riguardato impianti, pavimentazioni, coperture, intonaci e infissi e sono stati eseguiti nel rispetto degli elementi architettonici e decorativi caratteristici della villa appartenuta nel ‘700 all’erudito modenese Ludovico Antonio Muratori e dal 1978 di proprietà del Comune. Cornici, marcapiani e attacco a terra bugnato sono stati riutilizzati in modo omogeneo nelle varie parti del nuovo complesso, uniformando la struttura originaria, le aggiunte novecentesche e l’ampliamento necessario per la nuova destinazione d’uso.
Per rispondere alle necessità della futura Casa delle donne, infatti, l’edificio, già soggetto negli anni scorsi a un primo stralcio di lavori prevalentemente strutturali, di consolidamento e adeguamento sismico, è stato ampliato a nord, con una sala riunioni di 100 metri quadrati accessibile anche a struttura chiusa, e con un nuovo ingresso dal viale alberato raggiungibile da via Vaciglio.
Galleria immagini
Azioni sul documento