Con il suo romanzo “L’arminuta” (Einaudi) ha vinto per la sezione narrativa il premio Sognalib(e)ro, che chiedeva ai gruppi di lettura nelle carceri di scegliere tra tre libri indicati dalla giuria degli scrittori affermati, e il premio Bper Banca
Donatella di Pietrantonio, mercoledì 6 marzo alle 10, presenterà il libro e dialogherà con i detenuti e il giornalista Bruno Ventavoli di Tuttolibri - La Stampa al carcere Sant’Anna di Modena, dopo essere già stata presente alla serata finale modenese del premio nazionale per le carceri, promosso dal Comune di Modena con Direzione generale del Ministero della Giustizia - Dipartimento amministrazione penitenziaria, Giunti editore, e con il sostegno di BPER Banca. Nell’occasione, l’autrice di “L’arminuta” aveva citato i libri “della sua vita”, poi donati da organizzatori e editori alle biblioteche delle carceri partecipanti al premio. Da “Piccole donne” di Alcott a “Fontamara” di Silone, da “Il corpo umano” di Giordano al “Deserto dei Tartari” di Buzzati a “Memorie di Adriano” della Yourcenar, di cui aveva letto il passo: “Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”.
Quello di mercoledì con la Di Pietrantonio è solo il primo dei nuovi incontri nell’ambito della prima edizione di “Sognalib(e)ro” con sostegno di BPER Banca. In carcere a Modena lunedì 15 aprile arriva Antonio Manzini con l’ultimo romanzo, protagonista il vicequestore Schiavone, “Rien ne va plus” (Sellerio), dieci copie del quale sono state date alla biblioteca del carcere per favorire il dialogo alla presentazione e la successiva lettura. Sarà poi la volta, lunedì 27 maggio, di Laura Morante con “Brividi immorali” (La nave di Teseo). Appuntamento con Sognalib(e)ro anche alla casa circondariale di Ravenna dove l’8 aprile lo scrittore Marcello Simoni presenta “La prigione della monaca senza volto” (Einaudi). “Sognalib(e)ro” nasce con l’obiettivo di promuovere lettura e scrittura negli istituti penitenziari dimostrando che possono essere strumento di riabilitazione, principio sancito dalla Costituzione.
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