Il Consiglio comunale ha approvato il nuovo protocollo d’intesa tra Fonderie cooperative e il Comune di Modena sul piano di dismissione dello stabilimento di via Zarlati presentato oggi, giovedì 14 marzo, all’assemblea dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli. Il documento, che conferma la chiusura definitiva dello stabilimento di via Zarlati entro il 31 gennaio 2022, il trasferimento delle attività produttive, la rigenerazione urbanistica e ambientale dell’area di via Zarlati e la difesa dei lavoratori, ha ottenuto il voto a favore di Pd e Sinistra unita Modena. Contrari Forza Italia e Lega nord, mentre M5s e Modena volta pagina non hanno partecipato al voto.
Insieme al Protocollo, il Consiglio ha approvato anche un ordine del giorno, presentato da Carmelo De Lillo per il Pd (voto a favore di Pd e SuM; contrario di M5s e Lega nord; astensione per FI e Modena volta pagina) nel quale si sollecita la Giunta a proseguire nella campagna di monitoraggi della qualità dell’aria nella zona di Fonderie, condividendo i dati e l’avanzamento dei lavori attraverso i tavoli tecnici già istituiti. Invita, inoltre, a continuare il confronto pubblico, attraverso commissioni consiliari, assemblee e commissioni di quartiere, sia per la restituzione dei dati che per la progettazione del futuro urbanistico dell’area. Il documento chiede anche di “valutare con gli enti preposti l’opportunità di predisporre il pescaggio dell’aria da parte delle centraline di monitoraggio a una quota di circa 30 centimetri inferiore a quella attuale”. Nelle premesse il documento ricordava che, sulla base delle numerose segnalazioni dei cittadini e della volontà dell’Amministrazione di dare risposte concrete e sostenibili, sono state aumentate le campagne di rilevamento della qualità dell’aria, i cui risultati hanno sempre confermato valori di inquinanti sempre molto al di sotto dei limiti di legge, e l’imprenditore ha acconsentito a investire per mitigare le emissioni, anche se non esiste una normativa di riferimento.
Il Consiglio ha, inoltre, respinto, un ordine del giorno presentato Elisabetta Scardozzi, M5s, (voto contrario di Pd, SuM e FI; a favore di M5s, Lega nord e Modena volta pagina) che chiedeva di installare una centralina fissa di monitoraggio della qualità dell’aria nell’area della Fonderia. In particolare, la mozione chiedeva l’installazione di una centralina di monitoraggio continuo, ubicata nei pressi di una delle case più prossime alla Fonderia, attiva 24 ore su 24, sette giorni su sette, per un periodo di almeno un anno, che rilevi polveri sottili, ossidi d’azoto, composti organici volatili, benzene, formaldeide e altri inquinanti. Chiedeva, inoltre, di pubblicare periodicamente i dati misurati in tempo reale e di fornirne uno storico, e di richiedere ad Arpae di inserire in Aia il benzene.
Anche Luigia Santoro, Lega nord, aveva presentato un ordine del giorno che ha poi ritirato al termine della discussione in quanto “essendo stato presentato a ottobre, oggi non è più attuale”. La mozione definiva indispensabile l’installazione di una centralina fissa h24 presso le abitazioni più prossime alla Fonderia per documentare in continuo la situazione. Nel documento, inoltre, si specificava che l’acquisto della centralina sarebbe avvenuto “a carico del comitato Respiriamo aria pulita attraverso una sottoscrizione pubblica allargata a tutta la città”.
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