"È avviata la sperimentazione per la collocazione di codici Qr code collegati a contenuti multimediali relativi a luoghi della memoria del Novecento e della lotta di Liberazione”. L’assessora a Promozione della città e turismo Ludovica Carla Ferrari ha risposto così in Consiglio, nella seduta di giovedì 7 novembre, a una interrogazione presentata dal consigliere Stefano Manicardi (Pd) che chiedeva cosa stesse facendo l’Amministrazione in merito, e se si intenda operare affinché l’applicazione dei codici digitali sia predisposta per tutti i luoghi già nel 2020, in vista di ricorrenze importanti come il 75° della fine della Seconda guerra mondiale e della Liberazione, e il 70° dell’eccidio delle Fonderie riunite del 9 gennaio 1950. Ringraziando il consigliere “per aver posto una questione cara all’Amministrazione, come lo è quella della memoria in rapporto anche alla sua valorizzazione con strumenti e tecnologie innovative”, l’assessora ha indicato i luoghi dove la sperimentazione è già in atto: luoghi di interesse storico-culturale- turistico che, fra quelli infrastrutturati con ModenaWiFi (la rete di wi fi pubblico e gratuito a banda ultra-larga), sono stati dotati di una segnaletica comprendente Qr code che aprono collegamenti con contenuti multimediali relativi anche ad aspetti di storia del Novecento e vicende della Resistenza, in rapporto con la app “mAPPe” sviluppata dall’Istituto storico di Modena in rete con gli altri Istituti storici della Regione Emilia-Romagna, e alla app Modena 900, applicazione gratuita implementata con applicazioni Qr code per smartphone e tablet che consente di accedere a una mappa di 77 luoghi modenesi dove sorgono monumenti, cippi, lapidi e sacrari dedicati alla lotta partigiana, sviluppata anche grazie all’impegno dei volontari dell’Anpi.
I codici digitali sono già presenti sui diversi supporti segnaletici in piazza Torre, Palazzo Comunale, piazza Roma, Foro Boario, piazza XX settembre, piazzale Aldo Moro, piazza Dante, piazza Mazzini ed ex Manifattura Tabacchi.
Ferrari, a titolo di esempio, si è soffermata, tra gli altri, su piazza Torre, dove il Qr code presente sulla targa con la mappa turistica del Centro storico, se inquadrato da smartphone o tablet, apre collegamenti sia con contenuti di rilevanza culturale e turistica (Ghirlandina e Cattedrale e le descrizioni sul sito visitmodena.it) sia con schede e altri contenuti su ciò che accadde ai tempi del nazifascismo, e poi della Liberazione quando nacque spontaneamente il Sacrario della Ghirlandina.
“Il percorso di digitalizzazione - ha ricordato Ferrari - nasce e prosegue all’insegna di un progetto più generale di riflessione e lavoro culturale sul nesso tra storia, memoria e luoghi, che si muove su più dimensioni, dalla ricerca storica alla divulgazione, dalla didattica alle proposte di turismo culturale, dai luoghi di memoria ai musei. L’impegno è ora rivolto all’attuazione di iniziative di divulgazione, eventi culturali e percorsi anche di valore turistico dedicati alla Resistenza e ai luoghi che furono crocevia degli eventi storici della Seconda guerra mondiale, grazie alla preziosa collaborazione con enti, istituzioni e associazioni che anche con i loro volontari hanno voluto e lavorato al progetto, con il fine di accrescere la conoscenza e la memoria della nostra comunità libera e democratica”.
Elisa Rossini di Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, chiedendo la trasformazione in interpellanza, ha parlato di “iniziativa lodevole” e ha suggerito “di inserire tra i luoghi della memoria anche il monumento dedicato alle vittime delle Foibe collocato di fronte al Tempio, in modo che tutti gli eccidi siano ugualmente ricordati e non passi il messaggio che ci sono eccidi meno gravi di altri”.
L’interrogante Stefano Manicardi ha ringraziato l’assessora e la consigliera dicendosi d’accordo, “perché la memoria deve riguardare tutto ciò che è rilevante nella storia modenese”. “Mi fa piacere sapere - ha quindi affermato - che si continua a lavorare su proposte avanzate nella scorsa consiliatura e che, insieme alle associazioni, si sia già iniziati a farlo per l’anno prossimo quando ricorrerà il 75esimo anniversario della Liberazione” e ha infine sottolineato l’importanza di spingersi con il percorso di digitalizzazione anche nei luoghi della memoria più periferici arrivando nelle frazioni.
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