“È stato uno dei protagonisti della ricostruzione del Dopoguerra, dopo essersi impegnato nella Resistenza, e la sua vita è stata caratterizzata da una passione civile e politica che non lo ha mai abbandonato”. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ricorda così Ezio Bompani, scomparso venerdì 1 novembre all’età di 95 anni, in un messaggio di cordoglio inviato alla famiglia. La camera ardente è allestita a Terracielo (via Emilia Est 1320) da domenica 3 novembre alle 9. I funerali sono in programma, sempre a Terracielo, alle 15.30 di lunedì 4 novembre.
Operaio alla Ferrari, poi alla Fiat, Bompani partecipò alla Resistenza combattendo con le formazioni partigiane in Appennino, dove venne ferito in battaglia. Iscritto al Pci dal 1943, dopo la guerra divenne funzionario di partito e poi amministratore pubblico (assessore nella giunta comunale di Modena tra il 1960 e il 1970) partecipando alla ricostruzione della città. In seguito ha ricoperto incarichi di dirigente di organizzazioni come la Confesercenti (è stato segretario provinciale, regionale e nazionale) e l’Associazione dei piccoli proprietari immobiliari (Asspi) che ha guidato anche a livello nazionale. Per nove anni fino al 2014, quando ha compiuto 90 anni, è stato presidente della Sezione modenese dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra. È stato anche dirigente dell’Anpi, sempre molto attivo come testimone della memoria dell’antifascismo e della guerra di Liberazione, soprattutto negli incontri con le scuole.
Nel libro “Le scelte di una vita”, curato dal figlio Mauro e da Adriana Barbolini, ha raccontato il suo percorso svolto, come spiega nel titolo del volume, “dal fascismo alla guerra, dalla liberazione alla ricostruzione, dalla partecipazione civile all'impegno politico”.
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