Domenica 17 novembre alle 15.30 Modena fa festa due volte nella Chiesa del Voto: per la riapertura della chiesa di via Emilia che affaccia su corso Duomo dopo i lavori di restauro e consolidamento post sisma, e per il compatrono Sant’Omobono, con una messa celebrata dall’Arcivescovo Erio Castellucci, accompagnata da canti e musica sacra del Coro San Lazzaro.
Le vicende della chiesa e del Santo si intrecciano nella storia di Modena nel segno della tremenda peste del 1630 che imperversò anche nella città della Ghirlandina.
La Chiesa del Voto sorse infatti, come ricorda il nome, a scioglimento del solenne voto fatto dai modenesi alla miracolosa Madonna della Ghiara venerata a Reggio Emilia, affinché facesse cessare l’epidemia che colpì Modena e in appena sei mesi causò 12 mila vittime. Il 13 novembre, giorno dedicato a Sant’Omobono, fu la prima giornata senza morti e la chiesa fu inaugurata sei anni più tardi, il 13 novembre 1636.
Le cerimonie, organizzate dal Comune con Confraternita San Geminiano e Comitato “Messa degli artisti", si svolgono domenica 17 novembre per consentire a quanti più modenesi possibile di partecipare ai riti e visitare la chiesa con i suoi tesori d’arte, dopo sette anni di chiusura.
Alle 15, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e Fabio Poggi, presidente del Consiglio comunale, ricevono le autorità a Palazzo Comunale in piazza Grande, nella Sala del Vecchio consiglio. Alle 15.20 circa parte il corteo verso la chiesa del Voto, guidato dal Gonfalone della Città, con la banda cittadina "A. Ferri" e figuranti in costume storico.
Accompagnano i vari momenti della concelebrazione eucaristica, che inizia alle 15.30, canti e musica sacra del Coro San Lazzaro, diretto da don Ezio Nicioli e Veronica Zampieri, con il Maestro Simone Guaitoli alla tastiera.
Nato a Cremona nel XII secolo, Omobono fu sarto e mercante di stoffe, famoso perché utilizzava i guadagni per aiutare poveri e bisognosi. Morto durante la messa del 13 novembre 1197, è stato santificato nel 1199, da papa Innocenzo III. Il giorno che gli è dedicato, il 13 novembre, fu il primo nel 1630 senza vittime della peste a Modena, città di cui è compatrono con San Geminiano. Omobono è anche protettore dei sarti e dei mercanti.
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