14/10/2019

“SOLIDARIETÀ ALLE ONG CHE SALVANO LE VITE IN MARE”

La esprime un ordine del giorno dei gruppi di maggioranza che auspica anche che la politica europea riconosca di non aver affrontato con efficacia l’emergenza migranti

Solidarietà e sostegno alle organizzazioni non governative e a chi nel Mediterraneo si adopera per il salvataggio di vite umane in pericolo. Li esprime un ordine del giorno presentato in Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 10 ottobre, dai gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena solidale, Verdi) e approvato con il voto a favore della stessa maggioranza. Contrari Lega Modena, Forza Italia e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia e astenuto il Movimento 5 stelle.

Il documento auspica, inoltre, che “tutta la politica europea riconosca anche le responsabilità che ha avuto l’Europa nell’affrontare con non sufficiente efficacia l’emergenza migranti”, e invita il Comune a partecipare e a stimolare “forme di mobilitazione e di lotta che ristabiliscano la centralità dei diritti umani e ribaltino un approccio securitario e strumentale del fenomeno migratorio”, oltre a sostenere, inviando una propria rappresentanza, le tante manifestazioni locali che promuovono una sensibilizzazione verso quella che si deve ritenere “a livello mondiale, la problematica sociale e umanitaria del secolo”.

L’ordine del giorno è stato presentato dalla prima firmataria Camilla Scarpa, Sinistra per Modena, che nelle premesse ha ricordato il caso della Sea watch 3, l’imbarcazione Ong comandata da Carola Rackete che “lo scorso 12 giugno ha salvato la vita a 42 migranti al largo della Libia portandoli verso l’approdo sicuro più vicino e cioè Lampedusa”. Dopo aver ripercorso la vicenda, la consigliera ha sottolineato che “il ruolo delle Ong è aiutare e soccorrere i migranti e di testimoniare ciò che accade quotidianamente nel Mediterraneo”, soffermandosi sul fatto che “a seguito del decreto sicurezza bis molte navi delle Ong sono state sequestrate, con l’inevitabile conseguenza dell’aumento delle morti invisibili in mare”.

Aprendo il dibattito, Beatrice De Maio, Lega Modena, ha affermato che “è pericoloso sostenere che le Ong fanno bene a violare le leggi italiane, soprattutto quando sembra che accorrano a chiamata da chi vuole arrivare sulle coste italiane”. La consigliera si è chiesta chi finanzia queste organizzazioni (“tra i finanziatori c’è Soros, un nome che è tutto fuorché una garanzia”) concludendo poi che tanti degli immigrati “non scappano da paesi in guerra, quindi le loro domande di asilo non saranno accolte e molti diventeranno clandestini”. “Non commento il fatto che si dia al governo precedente la colpa dei morti in mare”, ha detto Antonio Baldini ricordando che “Rackete è tuttora indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” e che, nel 2017, una Ong è stata sottoposta a indagine dalla Procura di Trapani “perché si è appurato che prendeva accordi con gli scafisti”. Inoltre, ha aggiunto, il governo Conte, “appoggiato da questa maggioranza”, ha detto che “non abrogherà i decreti Salvini”. Secondo Stefano Prampolini “aiutarli concretamente a casa loro potrebbe far terminare il business dell’accoglienza. Inoltre, la presenza di navi che portano in salvo le persone rappresenta per loro un’attrattiva. La questione mediterranea -ha proseguito – è molto complessa e noi stiamo subendo le politiche degli altri Stati, ma credo che uno Stato abbia il diritto di decidere chi accogliere”. Questi stranieri “non sono naufraghi, ma persone che si mettono in mare contando sul fatto di essere salvati” ha ribadito Giovanni Bertoldi affermando che “le Ong in realtà fanno da scafisti”. Per il consigliere “gli immigrati economici che arrivano in Italia spesso non sono i più poveri perché hanno grandi disponibilità di denaro per pagare il trasferimento. Ce ne sono altri che avrebbero più diritto di essere aiutati: li facciamo venire tutti in Italia?”. Per Luigia Santoro la morte in mare delle persone “è dolorosa per tutti ma non bisogna fare strumentalizzazioni. La Sea watch e le altre navi organizzate non si sa da chi, di fatto favoriscono la tratta di migranti clandestini e non il salvataggio di gente che scappa da guerre e violenze. Il Pd fa entrare tutti, ma senza garantire condizioni di vita dignitose e così i migranti diventano preda dei caporali. Bisognerebbe, invece, definire corridoi umanitari sicuri”.

“Aiutarli a casa loro” è un lavoro che le Ong svolgono da decenni, ha replicato Ilaria Franchini per il Pd: “Dobbiamo al loro lavoro se oggi possiamo parlare di cooperazione internazionale e non solo di aiuto allo sviluppo”. Ma non si può parlare di sviluppo, “e di pace, che è strettamente connessa”, se non partiamo “dalla difesa della vita, che è quello che fanno in mare le Ong, che non si pongono in conflitto con le istituzioni se non nei casi in cui le istituzioni si pongono in conflitto con la vita delle persone”. Creare un nemico è una degenerazione della politica, ha affermato Vittorio Reggiani: “Abbiamo davanti un problema come l’immigrazione davanti al quale non si hanno soluzioni per cui si è spostato il bersaglio sulle Ong. Questo ordine del giorno nasce per riportare al centro il tema dell’immigrazione”. Stefano Manicardi ha osservato che i problemi con l’immigrazione nascono nel 2002 con la legge Bossi-Fini che ha equiparato “immigrato a delinquente”, ma anche i diversi governi che si sono succeduti “hanno affrontato il tema con troppa superficialità”. Le Ong colpevoli di atti non corretti saranno giudicate da tribunali internazionali “che faranno giustizia e allontaneranno le mele marce, che fanno male in primo luogo alle Ong sane che invece meritano rispetto”. Per Diego Lenzini l’attacco alle Ong della scorsa estate è “pura propaganda. Se fossimo in grado di garantire che non morirà più nessuno nel tentativo di attraversare il mare, sarei d’accordo nel togliere subito le navi delle Ong. Ma il problema va affrontato presidiando il mare diversamente”.

Per Elisa Rossini, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, “di fronte a una situazione ancora oggi così difficile, questa mozione di slogan stantii e frasi fatte appare intollerabile ed è da gravi irresponsabili. Dovremmo invece chiedere tutti perdono per le morti recenti causate per errore dalle forze dell’ordine ma che derivano dall’incapacità di gestire i flussi migratori. La mozione è la declinazione a livello locale di questo triste oblio”.

Premesso che “dare sostegno alle ong è un dovere”, Federico Trianni di Sinistra per Modena ha affermato che “a fronte della legittima volontà di chiarire zone oscure delle operazioni di salvataggio, le risposte degli organi competenti, che hanno dichiarato l’estraneità delle ong a collegamenti con attività criminali, sono state ignorate a fini propagandistici”. La questione, per il consigliere, “è di una semplicità disarmante” e si concretizza nella volontà o meno di sostenere chi salva le vite in mare. “Tutto il resto, la liceità dell’intervento o l’impatto sul territorio, viene dopo. Il punto è salvare degli esseri umani”.

Per Modena solidale Katia Parisi ha osservato che “è sbagliato il messaggio basato sull’odio e la criminalizzazione di ong che hanno salvato e salvano migliaia di vite umane. Affermarlo non vuol dire accettare in toto la gestione dell’immigrazione degli ultimi anni, è evidente che qualcosa non ha funzionato, che le mafie ci hanno fatto affari e che bisogna alzare il livello dei controlli. Ma l’Italia è un paese che si è sempre distinto per la solidarietà e il nuovo governo sta già mettendo in atto una politica più attenta”.

Per Paola Aime, Verdi, “non sarà una narrazione improntata a diffondere paura a renderci complici di azioni disumane. I cambiamenti climatici porteranno masse di persone a spostarsi, ci saranno movimenti di persone molto superiori a quelli attuali, sarà un cambiamento epocale e credo che non potrà essere l’Italia, da sola, a farsi carico di un problema di queste dimensioni”.

Dopo aver premesso che “il tema è pienamente condivisibile”, il consigliere del M5s Andrea Giordani ha però spiegato che il gruppo si sarebbe astenuto dal partecipare al dibattito “perché è un tema su cui possiamo fare poco e che non incide molto su Modena”.

Piergiulio Giacobazzi, Forza Italia, che ha aperto il suo intervento ricordando i due poliziotti uccisi a Trieste, ha sostenuto che, quando si parla di navi delle Ong, “una certa parte politica si nasconde dietro un dito e fa leva sul cuore tenero delle persone. C’è, invece, la volontà di trasferire in Europa e in Italia solo una certa tipologia di persone, danneggiando chi ha realmente bisogno e non arriva con migliaia di dollari e con l’iphone in tasca”.

 

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