Il Consiglio comunale di Modena ha approvato oggi, lunedì 4 giugno, la variante urbanistica che rappresenta il via libera alla realizzazione dell’intervento sull’ex ospedale Sant’Agostino nell’ambito del nuovo Polo della Cultura che comprende anche Palazzo dei Musei e l’ex ospedale Estense, con una progettazione integrata dagli interventi finanziati con il progetto “Ducato Estense” del ministero dei Beni culturali.
L’adozione, approvata con il voto della maggioranza (Pd e “Articolo Uno - Movimento Democratico e Progressista - Per me Modena”), l’astensione di Forza Italia e di Idea Popolo e Libertà, il voto contrario del Movimento 5 Stelle (CambiaModena non ha partecipato al voto, diversamente da come è stato comunicato in un primo momento per errore), riguarda la Variante al Piano strutturale comunale (Psc) e al Regolamento urbanistico edilizio (Rue) dell’Accordo di programma relativo alla riqualificazione urbana del complesso dell’ex ospedale Sant’Agostino di Modena nonché per la contestuale approvazione del programma di riqualificazione urbana “Complesso dell’ex ospedale Sant’Agostino” in variante al Piano operativo comunale (Poc).
Per l’adozione di questi provvedimenti urbanistici, illustrati in aula dall’assessora dall’Urbanistica Anna Maria Vandelli, il progetto ha ottenuto il parere unanime della Conferenza dei servizi preliminare al termine del percorso avviato con la sottoscrizione nel febbraio 2016 dell’accordo procedimentale da parte del ministero dei Beni e delle attività culturali, del Comune di Modena e della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
Ora è prevista la sottoscrizione dei diversi enti e quindi la pubblicazione per due mesi per la raccolta delle osservazioni. La procedura si completerà con l’approvazione definitiva che terrà conto anche della fase delle osservazioni e del lavoro di approfondimento che, nel frattempo, la Conferenza dei servizi avrà svolto sugli aspetti progettuali su richiesta della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio compente su Modena.
In particolare, si tratta di un’integrazione alle indagini di natura archeologica (in relazione alla possibile presenza delle mura bassomedievali) e di natura stratigrafica sulle strutture ottocentesche di due immobili di cui andrebbe evitata la totale demolizione: l’ex Istituto Pediatrico, già Antico Ospedale, poi Sala Celtica e l’Istituto Clinico Dermo-Sifilopatico.
Si tratta di aspetti progettuali che non pongono in discussione la realizzabilità dell’intervento di riqualificazione e rigenerazione e che saranno valutati nelle prossime sedute della Conferenza dei servizi dedicate, appunto, alle modalità esecutive, senza incidere sulle scelte di pianificazione urbanistica.
Le questioni principali, infatti, sono state risolte con il parere dei Comitati tecnico-scientifici congiunti, richiesto dalla stessa Soprintendenza, che ha dichiarato ammissibile sia la copertura vetrata del cosiddetto Gran Cortile (per la sua “centralità funzionale e simbolica” e per i “limitati impatti sulle murature di appoggio e la reversibilità”) sia la Galleria Vetrata nel cortile del Pronto soccorso, ha dato l’ok alla demolizione e ricostruzione della parte mediana dell’ex Istituto Pediatrico (esclusa la parte di pertinenza dell’ospedale Dermo-Sifilopatico) e alla realizzazione del passaggio verso via Ramazzini (“alla luce dell’obiettivo di consentire un’adeguata permeabilità urbana al complesso e di rendere riconoscibile la testata a nord-est della Tenaglia”) suggerendo di individuare soluzioni che non alterino il fronte verso la strada agendo con demolizioni mirate sul muro laterale dell’edificio.
Nell’edificio Sant’Agostino si prevede, in particolare, la creazione di sale di lettura a servizio della Biblioteca Estense Universitaria e di depositi; la creazione di un’area dedicata all’immagine contemporanea con il trasferimento degli istituti della Fondazione Modena Arti visive (Fondazione Fotografia, Galleria civica e Museo della Figurina); la realizzazione di aree dedicate a nuovi progetti su Digital Humanities e Future Education Institute, rivolti prevalentemente ai giovani e con la possibilità di avvalersi del contributo dei diversi istituti culturali presenti nel Polo fornendo anche un utile supporto per migliorare le modalità di fruizione del patrimonio; la creazione di nuovi spazi per mostre temporanee con affaccio su Largo Sant’Agostino; la riqualificazione di spazi museali universitari e la creazione di nuovi spazi per la didattica; la realizzazione di servizi comuni per l’accoglienza, l’offerta ristorativa, aree per conferenze ed eventi.
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