Un’occasione per avviare la riflessione e il confronto sulle risorse che l’Unione Europea mette a disposizione per le politiche di coesione tra il 2021 e il 2027, proprio nel momento in cui si fa un primo bilancio intermedio degli impegni avviati con i Fondi strutturali nel periodo 2014-2020, mentre nei giorni scorsi la Commissione europea ha annunciato le linee di indirizzo per i prossimi anni, con una sottolineatura specifica per il rapporto con le regioni e le città. E’ l’obiettivo dell’appuntamento “Cohesion30. Dialogo sulle politiche di coesione: le nuove prospettive, le sfide per i territori” in programma a Modena lunedì 4 giugno con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni europee, nazionali, regionali e locali, oltre che del mondo produttivo e sociale. Si tratta del primo incontro a livello nazionale dopo la pubblicazione martedì 29 maggio dei nuovi regolamenti dei Fondi strutturali e di investimento 2021-2027.
L’iniziativa, organizzata da Aiccre (l'Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa), Regione Emilia-Romagna e Comune di Modena, si svolge nella Galleria intitolata a Edmondo Berselli dell’ex Centrale Aem (viale Buon Pastore 43, dalle 9.30 alle 13), riqualificata grazie ai finanziamenti del Por Fesr 2014-2020 per diventare Laboratorio aperto per la cultura, lo spettacolo e la creatività.
Dopo gli interventi introduttivi, tra cui quelli del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e del vice presidente Ccre, bureau del Movimento europeo, l’ex ministro fiammingo per la Cultura Luc Martens, sono previste due sessioni, una dedicata al “Futuro della politica di coesione” (tra i relatori anche Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, e Jan Mikolaj Dzieciolowski, responsabile di Gabinetto della commissaria europea per le Politiche regionali Corina Cretu) l’altra alle “Esperienze di successo della programmazione della Regione Emilia-Romagna”, oltre a un dialogo su “Politica di coesione per lo sviluppo, l’innovazione e l’occupazione” tra il segretario generale della Cgil regionale Luigi Giove e il presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari. Le conclusioni sono affidate al presidente della Regione Stefano Bonaccini, presidente del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa.
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