11/05/2018

PERCORSI DIDATTICI IN MEMORIA DI PEPPINO IMPASTATO, SÌ A ODG

Approvazione unanime del Consiglio comunale per il documento presentato da Federica Venturelli, Pd, e sottoscritto anche da Art.1-Mdp-Per me Modena

Dedicare percorsi didattico-culturali alla figura e all’impegno di Peppino Impastato, assassinato per ordine della mafia il 9 maggio di quarant’anni fa. È quanto chiede l’ordine del giorno presentato dai gruppi consiliari Pd e Art.1-Mdp-Per me Modena e illustrato dalla prima firmataria Federica Venturelli, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 10 maggio.

L’ordine del giorno chiede inoltre all’Amministrazione di valutare la possibilità di inserire questi percorsi anche nella programmazione di Memo e di considerare l’ipotesi di creare progetti strutturati e continuativi per diffondere la conoscenza dei fenomeni legati alla criminalità organizzata. Questi progetti, specifica il documento, dovranno essere accessibili alle scuole, alle associazioni e ai singoli cittadini “e sarebbe molto significativo – proseguono i proponenti – che potessero trovare una sede nell’immobile confiscato alle mafie che si trova in via Anderlini e per il quale il Comune ha già richiesto la possibilità di riutilizzo a fini sociali”.

Nel presentare l’ordine del giorno, Federica Venturelli ha ripercorso la vita di Peppino Impastato, fondatore nel 1977 di Radio Aut attraverso la quale denunciava gli affari e i delitti dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, sottolineando che la sua storia “è molto significativa perché, pur provenendo da una famiglia mafiosa, Impastato decise di diventare un’attivista antimafia, preferendo la giustizia sociale e la lotta ai legami di sangue. La mafia e le organizzazioni criminali – ha detto ancora la consigliera – devono essere combattute oltre che sul piano penale su quello culturale e sociale e in quest’ottica l’esempio di Peppino Impastato ha una grande importanza etica e civile perché è una testimonianza di legalità, giustizia sociale e impegno politico non violento”.

Nel dibattito, Marco Cugusi, Art.1-Mdp-Per me Modena, ha ribadito che quella di Radio Aut fu un’esperienza “non solo politica ma anche culturale: era una radio libera che, scegliendo lo strumento dello sberleffo e dell’ironia, aveva dato molto fastidio alle cosche mafiose e ai politici che rovinavano quei luoghi con la speculazione edilizia”. Dopo aver ricordato il depistaggio che fece passare l’omicidio di Impastato per suicidio e gli anni trascorsi prima di arrivare alla condanna del boss Gaetano Badalamenti, identificato come mandante, Cugusi ha sottolineato “che l’impegno di Peppino Impastato non è andato perduto perché oggi ci sono tantissime esperienze analoghe a quella di radio Aut, tra le quali la web tv Corto circuito di Reggio Emilia”.

Marco Bortolotti, M5s, ha affermato che, “come dimostrano il processo Aemilia e anche la recente aggressione al pentito, non siamo esenti dalle infiltrazioni mafiose e il tema della contrapposizione alla mafia è quindi molto attuale. Ed è un argomento – ha proseguito – nel quale coinvolgere i ragazzi per ricordare gli eventi passati e costruire a Modena una società civile che abbia sempre più coscienza di ciò che accade”.

Azioni sul documento