Nel giorno dedicato alle vittime del terrorismo, mercoledì 9 maggio, a Modena si svolgono cerimonie commemorative di Aldo Moro e Marco Biagi. Alle 10.30, in largo Aldo Moro, sarà deposta una corona alla stele che ricorda lo statista rapito e assassinato dalle Brigate Rosse dopo l’eccidio degli uomini della scorta in via Fani: Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Domenico Ricci, Oreste Leonardi.
Altri fiori alle 10.45 saranno deposti davanti alla lapide sulla sede della Fondazione Marco Biagi, nel piazzale intitolato al giuslavorista anche lui vittima delle Br, dove alle 11 è previsto l’intervento del sindaco Gian Carlo Muzzarelli.
All’iniziativa, che ricorda le Vittime del terrorismo nel “giorno della memoria dei caduti in tempo di pace” che si commemora ogni anno il 9 maggio, proprio il giorno dell’uccisione di Aldo Moro nel 1978, partecipano anche la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti, autorità cittadine e rappresentanti dell’Università e della Fondazione Biagi.
Aldo Moro è stato assassinato dai terroristi delle Brigate rosse a 61 anni, il 9 maggio 1978, 55 giorni dopo il sequestro avvenuto in via Fani a Roma con l'uccisione dei cinque uomini della scorta. Moro era presidente della Democrazia cristiana e si stava recando alla Camera per votare la fiducia al Governo che avrebbe avuto anche il sostegno del Partito comunista. Si trattava della strategia della “solidarietà nazionale” alla quale, in un momento di profonda crisi sociale e politica del Paese, Moro stata lavorando da alcuni anni insieme al segretario del Pci Enrico Berlinguer.
Pugliese, docente universitario di Diritto, con un rapporto di amicizia, nato ai tempi della presidenza degli universitari cattolici, con monsignor Giovanni Battista Montini, poi eletto Papa come Paolo VI, Moro si era impegnato in politica fin da giovane: fu tra i fondatori della Dc e come presidente del Consiglio guidò diversi governi di centro sinistra, e fu ministro degli Esteri, della Pubblica istruzione e della Giustizia.
Ventiquattro anni dopo, il 19 marzo 2002 a Bologna, davanti alla sua abitazione, il giuslavorista Marco Biagi, docente a Modena, fu assassinato da un commando di terroristi appartenenti alle Nuove Brigate Rosse. L’omicidio avvenne un anno prima dell'approvazione della legge da lui promossa e indicata con il suo nome. Docente di Diritto del lavoro in diverse università italiane, a partire dagli anni ‘90 ricoprì numerosi incarichi governativi come consulente di diversi ministeri. Nato a Bologna nel novembre 1950, quando fu ucciso non aveva ancora compiuto 52 anni.
Azioni sul documento