Il Consiglio comunale di Modena ha ricordato le vittime del terrorismo attraverso un momento commemorativo nella seduta di giovedì 10 maggio.
L’iniziativa, realizzata a ridosso del Giorno dedicato alle vittime del terrorismo, mercoledì 9 maggio, ha visto gli interventi in Aula della presidente del Consiglio Francesca Maletti, del sindaco Gian Carlo Muzzarelli e della professoressa di Storia contemporanea dell’Università di Bologna Marica Tolomelli. Alla seduta hanno preso parte anche autorità civili, militari e religiose, oltre a diversi cittadini, e di seguito agli interventi è stato proiettato un estratto del video “A partire dalla parola terrorismo, a 40 anni dall’uccisione di Aldo Moro” realizzato nel percorso di Alternanza scuola-lavoro dalla classe 5^E del Liceo Muratori-San Carlo, a cura dell’Istituto storico di Modena e Centro culturale Francesco Luigi Ferrari. A presentare il percorso svolto, in rappresentanza della classe, sono intervenute in Consiglio tre giovani studentesse che hanno spiegato come lo scopo dell'esperienza fatta sia stato quello di approfondire la conoscenza degli episodi di terrorismo tra gli anni 70 e 80 anche attraverso un confronto intergenerazionale che ha fatto emergere una visione e una concezione differente del terrorismo tra generazioni diverse.
Introducendo la commemorazione, la presidente Maletti ha ricordato Aldo Moro e Peppino Impastato “improvvisamente uniti, quel 9 maggio di quarant’anni fa, perdendo la vita in una delle giornate più buie della storia del nostro Paese”, ma anche “tutti gli uomini e le donne delle scorte che hanno sacrificato le loro vite per un senso civico e del dovere che apparteneva loro come uomini e donne, oltre che come appartenenti alle Forze dell’Ordine. Quel senso civico – ha proseguito – che è nostro compito di persone, cittadini, rappresentanti delle Istituzioni, tenere sempre davanti agli occhi e nel pensiero, per non cedere all’imbarbarimento degli animi e delle idee in cui la nostra società rischia di cadere, in cui le nostre ragazze e ragazzi rischiano di adagiarsi per paura, spesso, dell’isolamento e della solitudine”.
Anche il sindaco Muzzarelli è partito dal ricordo di Aldo Moro e delle vittime del terrorismo, sottolineando che “Moro aveva visto i primi scollamenti fra il sistema politico e la società. Difficile – ha aggiunto – immaginare cosa avrebbe pensato di fronte al fenomeno della cosiddetta antipolitica. Di certo avrebbe ascoltato con grande preoccupazione gli attacchi, a volte sconsiderati, contro la democrazia rappresentativa e l’Europa. E probabilmente avrebbe invitato tutti a cambiare, ma dentro i binari della Costituzione”. Il sindaco si è poi soffermato sul compromesso storico evidenziando che “il compromesso può essere di basso profilo e minare il credito della politica, ma può essere pure di straordinaria portata, com’è stato per la Costituzione repubblicana”.
La professoressa Tolomelli ha sviluppato una riflessione sui terrorismi che hanno segnato la storia italiana, soprattutto negli anni Settanta, evidenziando come “il radicamento del fenomeno in quel periodo è da ricondurre a un aumento dell'inquetudine di alcuni ambienti minoritari rispetto al processo di crescita della democrazia italiana. Da un lato, cresce la determinazione a frenare tale processo di avanzamento – ha aggiunto – e, dall'altro, lo stesso viene percepito dalla sinistra extraparlamentare più radicale come un'occasione per portare avanti l'azione rivoluzionaria attraverso la lotta armata”. Tolomelli si è poi concentrata sul rapimento e sull'uccisione di Aldo Moro come momento spartiacque e di crisi istituzionale “che finisce con l'alimentare una scarsa credibilità delle Istituzioni”. La professoressa ha però evidenziato che “il rapporto tra partiti e cittadinanza in quegli anni è cambiato anche in modo indipendente rispetto all'impatto del fenomeno terroristico. Sollecito a ripensare questo decennio – ha concluso – e a portarlo fuori dal cono d'ombra in cui l'ha costretto il fenomeno del terrorismo”.
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