Un grazie per il tempo e l'impegno dedicati alla cura della sicurezza urbana è stato rivolto dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ai coordinatori di tutti i gruppi di Controllo del Vicinato attivi in città nel corso dell'incontro che sì è svolto questa mattina, sabato 5 maggio, al Comando della Polizia municipale. L'incontro, voluto dall'Amministrazione comunale, è stato l'occasione per confrontare le esperienze dei diversi gruppi e discutere insieme degli sviluppi futuri.
“Il Controllo del Vicinato - ha osservato il sindaco - ha trovato terreno fertile sul nostro territorio in quanto si basa sulla qualità del capitale sociale e delle relazioni, sulla partecipazione attiva dei cittadini: caratteristiche che siamo in grado di esprimere in maniera diffusa e consistente. Dall'altra parte, presuppone un modello e un’organizzazione di polizia moderna, di prossimità, improntata alla relazione con i cittadini, in grado di fare tesoro e sintetizzare le informazioni utili per intervenire efficacemente”.
Sulle possibilità di sviluppo del progetto, anche nell’ottica di come rispondere e gestire al meglio e in maniera integrata con le altre forze di polizia, le segnalazioni destinate ad aumentare quantitativamente oltre che qualitativamente, si è riflettuto durante l’incontro che intendeva essere un momento formativo, oltre che di confronto.
“Da questo incontro – ha continuato Muzzarelli – sono emerse importanti indicazioni per lo sviluppo del progetto: la creazione di una rete tra coordinatori per la condivisione di messaggi che possono interessare tutto il territorio; l'invio di messaggi che la Polizia Municipale può diramare attraverso i coordinatori, per esempio per la ricerca di persone che si sono allontanate da casa o messaggi di attenzione su particolari fenomeni; il collegamento con gruppi di comuni limitrofi anche attraverso la creazione di piattaforme informatiche. Proveremo inoltre a sollecitare la creazione di un gruppo formato da commercianti”.
Presente anche il presidente dell’associazione che per prima in Italia ha promosso il Controllo del Vicinato in modo organizzato, Leonardo Campanale: “Il protocollo generico del Controllo del Vicinato, indipendentemente da chi lo promuove produce a livello locale effetti insperati e positivi in termini di maggiore coesione delle comunità e sviluppo della solidarietà tra vicini. Dà il meglio di se quando viene osservato a livello di microcomunità dove tutti si conoscono e diventa semplice individuare criticità e anomalie riportate alle Forze dell’Ordine. Sempre più il Controllo del Vicinato – ha continuato - si occupa della sicurezza della comunità attraverso la partecipazione attiva dei suoi residenti in un rapporto forte e inedito con istituzioni e Forze dell’Ordine. Se inizialmente l’associazione Controllo del Vicinato deteneva un monopolio quasi naturale nella promozione del progetto, in Emilia-Romagna il numero di gruppi costituiti e supportati dalle Polizie Locali sta quasi pareggiando il numero di quelli costituiti dall’associazione.
Questo trend indica quanto sia oramai non più procrastinabile la necessità di fare rete”.All’incontro ha partecipato inoltre Fausto Paltrinieri, responsabile provinciale dell’associazione Controllo del Vicinato, che ha illustrato l’esperienza della sezione Terre d’Argine: “una tra le maggiori a livello italiano, che ad oggi conta oltre 3100 famiglie aderenti e oltre 150 coordinatori. “Da subito – ha spiegato - si è pensato di strutturare un sistema che potesse gestire una tale mole di persone e di informazioni, da qui è nata l'idea di costituire una sezione come punto di riferimento principale. Questa struttura ha permesso una suddivisione dei compiti e quindi un minore carico per ogni aderente, inoltre ci ha dato la possibilità di avere sempre idee nuove e collaborazioni importanti”.
Il Controllo di Vicinato fa riferimento al Patto per Modena Sicura, esattamente come altre attività interistituzionali a cui il Comune concorre per migliorare la sicurezza dei cittadini: dal controllo formale del territorio attraverso la Polizia municipale e il sistema di videosorveglianza (arrivato a 196 telecamere) agli interventi di riqualificazione urbana, dai progetti di animazione del territorio e promozione della legalità alla rete dei volontari che sono già più di 300, fino all’adeguamento degli strumenti regolamentari e di ordinanza funzionali alla gestione di alcuni fenomeni.
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