Il Consiglio comunale di Modena ha approvato due ordini del giorno sulla sicurezza presentati rispettivamente da Pd e Art.1 – Mdp – Per me Modena che, sostenendo la posizione espressa dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli sulle cinque condizioni poste al ministro Minniti per accogliere la scelta del Governo di realizzare il Centro di permanenza e Rimpatrio (Cpr), chiedono più agenti sul territorio e una gestione chiara del Centro stesso.
Il documento del Pd, nella seduta di giovedì 12 aprile, ha ricevuto il voto a favore oltre che del Pd anche di CambiaModena, FI ed Energie per l’Italia (questi ultimi due gruppi avevano proposto un emendamento respinto), l’astensione di Art.1 – Mdp – Per me Modena e il voto contrario del Movimento 5 stelle. La mozione presentata da Art.1 – Mdp – Per me Modena che, pur sostenendo la posizione espressa dal sindaco, dichiarava “contrarietà all’apertura del Cpr a Modena”, ha ottenuto il voto a favore del gruppo proponente, contrario di FI ed Energie per l’Italia e l’astensione di Pd, CambiaModena e M5s (che ha proposto un emendamento respinto).
Attraverso il documento del Pd, presentato da Antonio Carpentieri, il Consiglio “esprime pieno sostegno al ‘documento dei sindaci’” del territorio della provincia di Modena coinvolti nella gestione del fenomeno e alle condizioni sottoposte dal sindaco al Ministro dell’Interno Marco Minniti, evidenziando che “il Cpr è un tassello di un sistema atto a governare le politiche migratorie in base alle normative vigenti, la cui funzione è quella di dare compimento al processo di rimpatrio nei casi previsti, a cui le istituzioni locali non posso in alcun modo sottrarsi”. Con la mozione viene in particolare condivisa la necessità espressa dal sindaco di inviare personale aggiuntivo dedicato al Cpr numericamente e professionalmente adeguato a garantire la sicurezza della struttura e del territorio, di potenziare il personale preposto alla tutela dell’ordine pubblico in provincia, di utilizzare criteri di gestione trasparenti nel nuovo Centro “e tali da garantire il rispetto della dignità delle persone che vi saranno temporaneamente collocate, evitando tassativamente di ripetere l’esperienza fallimentare del Cie” e di prevedere la possibilità di controllo da parte delle istituzioni locali.
Il documento di Art.1 – Mdp – Per me Modena, illustrato da Marco Malferrari, chiede “direttamente al Ministero dell’Interno di riesaminare le scelte di destinazione degli uomini disponibili” affinché vengano destinate a Modena nuove unità della Polizia di Stato. Nell’ipotesi che il Governo voglia procedere all’apertura, anche questo documento esprime accordo “con la presa di posizione del sindaco ovvero di condizionare la collaborazione del Comune di Modena” all’invio adeguato di Forze dell’Ordine per coprirne le necessità, alla garanzia di trasparenza nell’affidamento della gestione e a garantire il pieno rispetto dei diritti umani degli ospiti e piena accessibilità al Cpr alle istituzioni locali e alle organizzazioni nazionali e internazionali riconosciute che si occupano di diritti umani oltre alle figure previste per legge, quali i membri del Governo e del Parlamento italiano ed europeo.
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