“Vorrei dire ai giovani. Gina Borellini, un’eredità di tutti” è il titolo del film documentario che debutta domenica 25 marzo alle 15.30 al Teatro S. Carlo di Modena nell’ambito di Modena Buk Festival 2018, che lo produce con l’associazione Progettarte. La prima proiezione è ad invito. Alle 18.30 se ne svolgerà una seconda, per la quale l'organizzazione comunicherà nei prossimi giorni le modalità di accesso.
“Vorrei dire ai giovani" è un film sulla vita e l’impegno di una personalità fra le più emblematiche e autorevoli della Resistenza e della ricostruzione del Paese nel secondo dopoguerra. Gina Borellini, straordinaria figura di cittadina, partigiana medaglia d’oro, parlamentare donna (fra le 45 elette 70 anni fa nel primo Parlamento della Repubblica) è stata anche divulgatrice e sentinella attenta e sensibile del suo tempo, con uno sguardo speciale alle giovani generazioni che avrebbero ereditato il suo e il nostro Paese.
A 11 anni dalla sua scomparsa (il 2 febbraio 2007), Modena Buk Festival racconta con un film documentario Gina e la sua grintosa, appassionata mitezza. “Proprio questo ossimoro – spiega Francesco Zarzana, regista e direttore artistico di Buk – appartiene pienamente a una donna che sulla sua pelle, persino con la mutilazione della gamba, ha partecipato con impegno inesausto alla liberazione e alla ripartenza dell’Italia. E per tutta la vita ha affrontato il suo ruolo di riferimento istituzionale nel segno non dell’odio e del rancore, ma del rispetto e della sensibilizzazione per i valori della tolleranza e della armoniosa convivenza civile”. Il documentario, diretto da Zarzana e scritto insieme a Caterina Liotti, è stato realizzato in collaborazione con il Centro Documentazione Donna, con il contributo di Bper Banca, Anmig, Udi, Anpi e progetto “Cittadine. Segni nelle comunità e sulle città”. (a cura di Cdd e Istituto Storico, con patrocinio del Comune di Modena, e sostegno di Fondazione Cassa di risparmio di Modena).
Il film è interpretato da Claudia Campagnola nel ruolo di Gina Borellini: l’attrice impersona la figura di questa straordinaria donna, mostrandone la sua risolutezza e la sua grande sensibilità. Tante nel documentario le testimonianze, di chi l’ha conosciuta, di chi è stata al suo fianco. La voce narrante è affidata all’attrice Elena Polic Greco, mentre l’attrice Laura Trimarchi appare in un cameo. Direttore della fotografia è Victorr Torrefiel Vicente. Il documentario rende omaggio alla cittadina modenese che fu tra le prime donne a entrare nella Camera dei Deputati nel 1948 e fra le fondatrici dell’Unione Donne Italiane. Staffetta partigiana nella Brigata “Remo” insieme al marito, nel febbraio 1944 fu catturata e torturata, e più volte portata davanti al plotone di esecuzione senza mai mostrare il minimo cedimento. Per 30 anni ha ricoperto la carica di presidente della sezione modenese Anmig (Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra). Tanti gli episodi che la connotano, come gli screzi con il Governo e il Ministro degli Interni Scelba. Dopo l’eccidio delle Fonderie con l’uccisione di sei giovani operai a Modena il 9 gennaio 1950 durante uno sciopero generale, Gina non mancò di far sentire la sua voce alla Camera, scendendo dal suo scranno con difficoltà, arrivando ai banchi del Governo e lanciando le foto degli operai morti contro il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.
Su Youtube il trailer del film (https://www.youtube.com/watch?v=lqbFrczLhNs).
Informazioni e programma di Modena Buk Festival online (www.bukfestival.it).
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