Per definire il valore delle sanzioni per gli interventi di nuova costruzione eseguiti in assenza di titolo o in totale difformità ora si può fare riferimento ad alcuni elementi oggettivi: un elenco dei casi in cui è sempre prevista la sanzione massima di 20 mila euro e una modulazione delle fasce di aumento del valore immobiliare da utilizzare come parametro automatico per ricavare la cifra da pagare negli altri casi, senza dover ricorrere a valutazioni discrezionali di questo o quell’ufficio.
E’ solo un esempio di come cambia la determinazione delle sanzioni amministrative in materia edilizia con la delibera di riordino approvata dal Consiglio comunale di Modena giovedì 15 febbraio adeguando gli strumenti alla normativa in vigore. A favore Pd, ArtUno-Mdp-Per me Modena, M5s, CambiaModena, astensione di Forza Italia.
L’obiettivo era definire criteri oggettivi e univoci nella definizione delle sanzioni riorganizzando in un unico provvedimento procedure che fanno riferimento a leggi o a delibere consiliari e di giunta, con un’attenzione particolare per gli abusi rilevati sugli edifici di interesse pubblico e vincolati.
I principi di riferimento sono quelli di equità, adeguatezza, proporzionalità, progressività, trasparenza e semplicità di applicazione. Strumenti che la stessa Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, indica come misure specifiche di prevenzione nelle azioni di contrasto alla corruzione.
In particolare, il nuovo provvedimento semplifica la materia definendo, in un unico quadro, criteri univoci per tipologia di intervento, modalità applicativa, ordine di grandezza. E lo fa con trasparenza, con tabelle dettagliate che evitano discrezionalità nell’applicazione delle sanzioni grazie a criteri oggettivi, in alcuni casi vere e proprie applicazioni matematiche come il metodo dell’interpolazione lineare, una sorta di media ponderata. Oltre a prevedere i ripristini dove ciò è possibile.
Il nuovo provvedimento, riorganizzando tutta la materia, prevede parità di trattamento rispetto a fattispecie analoghe e una progressività della sanzione in rapporto alla dimensione dell’abuso. In delibera si definiscono anche criteri univoci per la possibile rateizzazione delle sanzioni.
Marco Chincarini (ArtUno-Mdp-Per me Modena) ha apprezzato la delibera, “ben fatta, che si basa sul principio del riassetto e del riordino”, rimarcando che, anche se non necessario, “sarebbe stato opportuno un confronto con gli ordini professionali”. Per il Pd, Marco Forghieri ha sottolineato “il giusto richiamo, all’inizio della delibera, all’efficacia, imparzialità e trasparenza della Pubblica Amministrazione che devono guidare questo tipo di interventi”, apprezzando “l’aver disciplinato in modo puntuale tutte le casistiche, prevedendo sanzioni dove dovuto e il ripristino dove possibile”.
Per Elisabetta Scardozzi (M5s) l’inasprimento delle sanzioni amministrative “è un segnale chiaro contro l’abusivismo edilizio, molto diffuso nel nostro Comune come nel resto del Paese. Bene quindi le sanzioni, ma sarebbe ancora meglio aumentare i controlli che oggi sono del tutto insufficienti”.
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