Concedere spazi pubblici solo a chi sottoscrive la condivisione dei valori sanciti dalla Costituzione e tra questi, in particolare, il divieto di professare o praticare ideologie o comportamenti fascisti o razzisti. È quanto chiede l’ordine del giorno presentato da Marco Chincarini (ArtUno-Mdp-Per me Modena) e approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 1 febbraio. Il documento ha ottenuto il voto favorevole di ArtUno-Mdp-Per me Modena, Pd, M5s, CambiaModena. Voto contrario per il capogruppo di Forza Italia Andrea Galli, mentre Adolfo Morandi (FI) non ha partecipato al voto e Giuseppe Pellacani (Energie per l’Italia) si è astenuto.
L’ordine del giorno, inoltre, invita l’Amministrazione a “promuovere iniziative culturali per mantenere la memoria storica e porre all’attenzione, soprattutto delle giovani generazioni, l’affacciarsi di vecchi e nuovi fascismi che mettono in discussione i principi democratici e di pacifica convivenza”.
Nella stessa seduta l’assemblea ha respinto un ordine del giorno sullo stesso tema presentato da Andrea Galli (FI): il testo riprendeva integralmente quello dell’altro documento aggiungendo, però, alla condanna del fascismo e del razzismo anche quella del comunismo. La mozione ha ottenuto il voto a favore di Forza Italia e quello contrario di Pd, ArtUno-Mdp-Per me Modena, M5s, CambiaModena (astenuto Energie per l’Italia).
Entrambi gli ordini del giorno erano intitolati al rispetto dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana e partivano dal fatto che sono sempre più frequenti le manifestazioni promosse da organizzazioni neofasciste (e anche comuniste, nel documento di FI) “portatrici di valori e idee che si collocano al di fuori dei valori costituzionali e dell’ordinamento giuridico, nonché dei principi fondamentali della convivenza civile e del rispetto della dignità umana”, provocando l’indignazione di forze politiche e sociali, movimenti e associazioni, cittadini e cittadine democratici.
Entrambi ricordavano inoltre che la città di Modena è stata insignita della Medaglia d’oro al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività antifascista e partigiana nella lotta di liberazione 1943-1945. Nell’ordine del giorno bocciato, però, Forza Italia aggiungeva che “Modena ha subito nei sanguinosi anni di guerra civile numerosissimi delitti e distruzioni da parte di formazioni o di singoli individui di matrice espressamente comunista”.
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