Il Consiglio comunale di Modena ha approvato un ordine del giorno intitolato al rispetto dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana, presentato da Marco Chincarini (ArtUno-Mdp-Per me Modena), che chiede di concedere spazi pubblici solo a chi sottoscrive il divieto costituzionale di professare o praticare ideologie o comportamenti fascisti o razzisti. La mozione ha ottenuto il voto favorevole di ArtUno-Mdp-Per me Modena, Pd, M5s, CambiaModena. Voto contrario per il capogruppo di Forza Italia Andrea Galli, mentre Adolfo Morandi (FI) non ha partecipato al voto e Giuseppe Pellacani (Energie per l’Italia) si è astenuto. Contestualmente l’assemblea ha respinto un ordine del giorno sullo stesso tema presentato da Andrea Galli (FI) che riprendeva integralmente quello dell’altro documento aggiungendo, però, alla condanna del fascismo e del razzismo anche quella del comunismo. La mozione ha ottenuto il voto a favore di Forza Italia e quello contrario di Pd, ArtUno-Mdp-Per me Modena, M5s, CambiaModena (astenuto Energie per l’Italia).
Aprendo il dibattito per il Pd, Marco Forghieri ha sottolineato che l’ordine del giorno di ArtUno-Mdp-Per me Modena “trae fondamento dalla Costituzione. Altri paesi, dove l’ideologia si è tradotta in totalitarismo, hanno introdotto il reato di apologia del comunismo. Ma ogni paese è figlio della sua storia e in Italia il Partito comunista la Costituzione ha contribuito a scriverla”. Per Andrea Bortolamasi l’Italia “non ha ancora fatto i conti con la propria storia e in particolare con il ventennio fascista e per questo rischia di commettere di nuovo errori già fatti in passato. Non dobbiamo quindi girarci dall’altra parte di fronte a certi fatti che si ripresentano”. E secondo Federica di Padova è “in particolare la destra che non ha fatto i conti con il suo passato: noi abbiamo avuto una dittatura fascista, razzista, omofoba e antisemita non una dittatura comunista. Qui esiste un reato di apologia del fascismo, mentre non esiste per il comunismo che è stato garante della democrazia in questo paese”. Antonio Carpentieri ha sottolineato che, pur avendo “valore simbolico” l’ordine del giorno di ArtUno si basa su un contesto giuridico chiaro che dice che “non è possibile favorire soggetti che, direttamente o meno, si richiamano a ideologie fasciste. Parliamo di norme non di ideologie”.
Per Energie per l’Italia, Giuseppe Pellacani ha sostenuto che “non si deve mai abbassare la guardia ma oggi il fascismo di nuovo conio non va a riesumare la nostalgia del vecchio. Le manifestazioni di carattere violento sono spesso altre, sotto simboli o ideali diversi o sotto nessun simbolo e su queste bisognerebbe concentrarsi. Il totalitarismo comunista è esistito e in certi paesi ancora sopravvive. È possibile – ha chiesto - giungere finalmente a un’analisi storica e a una valutazione non solo morale?”.
Andrea Galli, capogruppo di Forza Italia, ha utilizzato i cinque minuti previsti per il suo intervento non parlando ma tenendo in mostra un foglio con scritto “nazismo, fascismo, comunismo: uguali”.
Per ArtUno-Mdp-Per me Modena, Marco Cugusi ha ribadito che i comunisti italiani hanno contribuito ad abbattere il fascismo e a scrivere la Costituzione, sottolineando che “il fascismo, richiamato oggi da gruppi che attizzano il fuoco e creano momenti di violenza, deve essere bandito per sempre. Non si possono mescolare in modo improprio queste due cose”.
In conclusione del dibattito è intervenuto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli che ha definito “drammatica la leggerezza con la quale si affrontano temi come questo a 80 anni di distanza dalle leggi razziali che avevano costruito un immaginario che oggi qualcuno ricostruisce contro i diversi, gli altri, quelli di colore”. Il sindaco ha poi ribadito la condanna di “tutti gli atti di barbarie del comunismo internazionale e degli episodi sbagliati in Italia” chiedendo però di “non svilire lo straordinario lavoro che tutte le forze antifasciste, comprese quelle comuniste, hanno compiuto per la Resistenza e la guerra di liberazione costruendo le condizioni per ricreare un paese libero e democratico. Chiedo rispetto per quella storia. È oltraggioso – ha proseguito – mettere insieme movimenti diversi perché la storia è chiara e inequivocabile e noi dobbiamo investire su educazione, memoria, conoscenza”.
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