15/02/2018

EREDITÀ GANDINI, ALLA DELFINI PIÙ DI 1,5 MILIONI DI EURO

Il Consiglio comunale di Modena ha approvato la delibera di accettazione con beneficio d’inventario. Risorse per la qualificazione e l’ampliamento

Sarà di oltre un milione e mezzo di euro la cifra la cifra dell’eredità di Ettore Gandini che potrà essere effettivamente utilizzata per i progetti di ampliamento e qualificazione della Biblioteca Delfini, così come indicato dallo stesso avvocato scomparso nel febbraio del 2016 con un testamento che indicava come erede l’istituto culturale del Comune di Modena.

La cifra è emersa in Consiglio comunale con la delibera di conferma dell’accettazione dell’eredità, con beneficio di inventario, approvata senza voti contrari (a favore Pd, ArtUno-Mdp-Per me Modena, M5s. Astenuta Forza Italia). Proprio l’inventario di eredità redatto dal notaio Mauro Borghi elenca nel dettaglio le disponibilità dell’attivo e del passivo ereditario.

Tra titoli e conto corrente bancario, Gandini al momento della morte aveva una disponibilità di un milione e 703 mila euro dai quali, però, vanno detratti i 150 mila euro che nel testamento viene attribuito come lascito alla collaboratrice familiare, alla quale spettano anche altri 13 mila euro di trattamento di fine rapporto e mensilità arretrate.

Dell’eredità fanno parte anche alcuni beni immobili (l’appartamento a Modena in cui abitava, in via Paolo Ferrari, e un altro appartamento a Sassuolo, in via Del Pretorio) che il Comune inserirà nel piano delle alienazioni e delle dismissioni. Allo stesso modo si procederà anche alla vendita dei beni mobili presenti nell’abitazione e di quelli contenuti in una cassetta di sicurezza per un valore complessivo stimato in circa 26 mila euro.

La cifra che verrà ricavata, ha spiegato l’assessore al Patrimonio Gabriele Giacobazzi illustrando la delibera, andrà a implementare il fondo dell’eredità che servirà per finanziare sia gli investimenti per la progettazione e l’esecuzione dei lavori di ampliamento della Biblioteca Delfini sia alcuni progetti gestionali finalizzati alla riorganizzazione del patrimonio e all’attivazione di nuovi servizi per accrescere la qualità del rapporto dell’istituto culturale con la città e i cittadini. In particolare, si stanno valutando con l’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza e la direzione della Biblioteca una serie di acquisti mirati per la revisione e lo svecchiamento delle raccolte librarie, il rinnovo di alcune attrezzature informatiche, interventi per l’adeguamento della torre libraria (il magazzino automatizzato) e delle attrezzature della sala conferenze, così come la possibilità di riproporre in alcuni momenti dell’anno l’esperienza delle aperture domenicali.

L’assessore ha concluso rinnovando il ringraziamento per l’eredità, già espresso dal sindaco Muzzarelli e dall’assessore Cavazza quando divenne pubblica la notizia, sottolineando come la donazione sarà destinata interamente a migliorare la qualità di un servizio pubblico.

Aprendo il dibattito Caterina Liotti (Pd) ha sottolineato che il gesto non ha solo un grande valore economico ma “rafforza il senso di comunità della nostra città e ne valorizza i servizi culturali e noi ci impegneremo perché le risorse siano utilizzate per migliorare i servizi di un luogo frequentatissimo”. La consigliera ha poi invitato a dedicare all’avvocato Gandini una sala della biblioteca Delfini, richiesta alla quale si sono associati anche gli altri consiglieri intervenuti.

Anche per Marco Bortolotti (M5s) il gesto dell’avvocato esprime grande sensibilità nei confronti della comunità, “alla quale porta un beneficio ancora più significativo perché indirizzato a una realtà importante come la biblioteca. Un gesto d’amore verso la città che spero possa essere d’esempio”.

Marco Cugusi, ArtUno-Mdp-Per me Modena, ha ricordato che l’avvocato Gandini frequentava la Delfini tutti i giorni “e il suo gesto commovente è la prosecuzione di quanto già praticava nella vita quotidiana. Per la biblioteca la donazione è una boccata d’ossigeno”. Il consigliere ha concluso invitando l’Amministrazione a prestare la massima attenzione alla sostituzione del personale che sta andando in pensione “per tenere alta la qualità del servizio”.

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