03/02/2018

BOSCO URBANO A VACIGLIO, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Per la maggioranza una scelta urbanistica ambientale innovativa che toglie potenzialità edificatoria. Per l’opposizione un’operazione politica per nascondere le nuove costruzioni

“Con la scelta politica di creare un bosco urbano a Vaciglio diamo una prospettiva urbanistica innovativa per Modena tagliando potenzialità edificatoria e realizzando un polmone verde, una barriera di mitigazione ambientale che delimita la città e che afferma chiaramente che il suo sviluppo sarà all’interno delle tangenziali”.

Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli intervenendo nel dibattito che ha preceduto l’approvazione in Consiglio comunale della delibera con la quale si destinano a bosco urbano oltre 87 mila metri quadrati nell’area tra via Vaciglio, via Morane e strada Nuova Estense a Modena, accanto alla zona in cui è prevista la costruzione di 26 edifici con 550 alloggi. La delibera, presentata in aula dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli giovedì 1 febbraio è stata approvata dai gruppi di maggioranza (Pd e Articolo Uno - Movimento Democratico e Progressista - Per me Modena, con l’astensione del consigliere Marco Chincarini); voto contrario di Movimento 5 Stelle e Idea Popolo e Libertà; astensione anche per Forza Italia, Cambiamodena ed Energie per l’Italia.

Aprendo il dibattito per ArtUNo-Mdp-Per me Modena, Vincenco Walter Stella ha definito la delibera “positiva dal punto di vista ambientale. Il bosco urbano rafforza la volontà dell’Amministrazione di non costruire in quell’area, una volta realizzato infatti sarà impossibile recedere”. Il consigliere ha invitato però a non considerare quei nove ettari come una compensazione per la costruzione del comparto di Vaciglio, “perché sono già a verde e quindi non vanno ad aumentare la permeabilità del territorio”. “Perché dovremmo opporci a un progetto che prevede nove ettari di bosco per dare un polmone verde alla città?” ha chiesto Marco Cugusi: “È un’opera meritoria con la quale togliamo la possibilità di urbanizzare un’area edificabile per servizi e facciamo una scelta per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Negare l’utilità dell’area è inseguire i comitati, che fanno bene a esporre le loro ragioni, ma non è bene che le forze politiche li cavalchino per fare campagna elettorale senza approfondire il ragionamento”. Marco Chincarini, che si è astenuto sulla delibera, ha posto l’attenzione sui costi da sostenere non solo per creare il bosco urbano, a cui sono favorevole, ma, in prospettiva, per mantenerlo e “dobbiamo anche capire rapidamente quali costi dovremmo sostenere se decidessimo di non costruire più sull’area di Vaciglio”. 

Per Giuseppe Pellacani (Energie per l’Italia) realizzare un bosco urbano in un terreno non impermeabilizzato, “dopo che il sindaco ha tanto parlato di saldo zero”, sembra “un alibi per un’operazione già decisa e per la quale ora tenteremo di capire se è possibile fare un passo indietro. Buona parte di quell’area non sarebbe stata comunque edificabile, almeno non con alloggi. Il bosco va bene, perché almeno si vincola una piccola zona a verde, ma la delibera è poco opportuna”.

Elemento comune a tutti gli interventi dei consiglieri del Pd è stato che la delibera sancisce la scelta politica di rendere definitivamente non edificabile un’area che potenzialmente lo era e di destinarla a bosco urbano, “una scelta innovativa che segna l’inversione delle politiche urbanistiche e un atto concreto in direzione della mitigazione ambientale”. Il capogruppo Fabio Poggi ha ulteriormente sottolineato che l’area era destinata ad attrezzature generali, “per esempio una piscina pubblica, certamente non poco impattante. Il bosco urbano di Vaciglio, il primo di Modena, non è fumo negli occhi ma una scelta precisa che rafforza la direzione ambientale delle politiche urbanistiche”. Simona Arletti ha messo in evidenza che il bosco urbano sarà in continuità con quello di via Tignale del Garda, “contribuendo a prolungare la barriera verde intorno alla città e inserendosi nelle pratiche di mitigazione ambientale che questa città sta già mettendo in atto”. Antonio Carpentieri ha evidenziato che “le associazioni ambientaliste, anche in altre città, hanno combattuto per avere boschi come questo e gli studiosi hanno quantificato il valore ecologico di un bosco urbano in termini di mitigazione ambientale e anche di valore sociale. Il bosco è dunque un beneficio in sé, frutto di una scelta giuridicamente legittima di sistemazione dell’intero comparto, che rimarrà alla città anche se cambiassimo idea sugli alloggi”. E Diego Lenzini ha ribadito che la delibera “dice, nei fatti, che in quell’area non costruiamo come avremmo potuto fare ma realizziamo un bosco e in questo modo facciamo una scelta politica importante”. Il consigliere ha poi osservato che il valore ecologico di un bosco è chiaramente superiore a quello di un campo per quanto riguarda il miglioramento dell’aria, l’impatto acustico, l’assorbimento del calore”. 

Per il M5s, Elisabetta Scardozzi ha sostenuto che la delibera “serve solo a giustificare la volontà di costruire i 550 alloggi del comparto Morane-Vaciglio, su un terreno ora vergine, attuando un saldo zero finto. Il saldo zero come interpretato dalla Giunta e richiamato nel testo, è al netto di ciò che è già destinato dal Psc dove questa area è conteggiata come a possibile urbanizzazione. In pratica si dice che si restituisce a verde un’area che in realtà oggi è già verde”. Marco Rabboni (M5s) ha affermato che “nessuno nega l’utilità del bosco urbano e nessuno dice che l’impatto di un bosco è uguale a quello di un prato. La nostra è una posizione politica: siamo contrari al concetto di saldo zero come inteso dalla Giunta e riportato in delibera e sosteniamo che l’Amministrazione avrebbe potuto avviare il progetto senza passare dal Consiglio. Il dubbio che il passaggio sia fatto per propaganda quindi ci rimane”.

Andrea Galli (FI), dicendosi “non contrario alla riforestazione e al bosco urbano ma alla modalità e ai tempi della delibera”, ha affermato che il bosco “è un’operazione politica per far dimenticare le abitazioni di Vaciglio, costruite contro tutti e contro tutto, e dare l’immagine di un’Amministrazione attenta al verde e al decoro della città, che ha propagandato il consumo zero di suolo mentre sappiamo che non è vero. Ci dicono – ha proseguito – che costruiscono meno di quello che potrebbero ma non dobbiamo ringraziarli per questo”.

A chiusura del dibattito l’assessora Vandelli è intervenuta precisando che la scelta di creare il bosco urbano ha una forte valenza politica perché rompe con il passato destinando aree potenzialmente edificabili a dotazione ambientale. Nessun’altra città ha fatto scelte così in controtendenza: noi stiamo cambiando marcia innestando una forte valenza di carattere ambientale e procedendo verso il saldo zero senza dimenticare che dobbiamo continuare a rendere attrattiva questa città per i giovani anche sotto l’aspetto residenziale”.

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