Il 46 enne modenese arrestato dalla Polizia municipale la scorsa notte, dopo che aveva dato fuoco a sei cassonetti e tentato di incendiare un distributore di benzina, dovrà rimanere agli arresti domiciliari fino al processo per incendio plurimo doloso. E’ l’esito dell’udienza per direttissima che si è svolta nel pomeriggio di oggi, giovedì 1 febbraio, e durante la quale l’uomo ha ammesso di aver appiccato gli incendi.
La misura cautelare, disposta tenendo conto dei gravi indizi di colpevolezza e dei precedenti, consentirà comunque all’uomo di recarsi al lavoro.
La Polizia municipale lo ha individuato grazie al sistema di videosorveglianza della zona del parco Ferrari, su via Emilia Ovest, dove è iniziata la scia di cassonetti incendiati intorno alle 2 della notte tra martedì 30 e mercoledì 31 gennaio. Nel corso del primo intervento della Polizia municipale, all’altezza di via Amudsen, gli operatori hanno anche fatto rimuovere un’auto a metano parcheggiata nei pressi del cassonetto, risalendo dalla targa all’indirizzo del proprietario che è riuscito a spostarla prima che venisse interessata dall’incendio.
Gli altri cassonetti sono stati bruciati sempre in via Emilia Ovest, in zona Lambda e poi vicino alla caserma Pisacane, e in corso Cavour.
Nel distributore Erg di via Emilia Ovest la pistola erogatrice di una pompa era stata avvolta con uno straccio a cui era stato dato fuoco.
Oltre alla Polizia municipale, che ha fermato l’incendiario alle 4 in piazza Mazzini sulla base della descrizione ricavata dalle immagini della videosorveglianza e diffusa dalla sala operativa di via Galilei, per spegnere gli incendi sono interventi i Vigili del Fuoco.
L’uomo, con giaccone scuro e cappellino, si spostava in bici e quando è stato fermato aveva addosso un accendino e anche una piccola dose di marijuana.
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