I lavori per migliorare la sicurezza dell’incrocio tra strada Cadiane e via Stradella sono già stati progettati e inseriti tra le priorità nella programmazione degli interventi di segnaletica stradale. Lo ha affermato l’assessora alla Mobilità Alessandra Filippi rispondendo in Consiglio comunale all’interrogazione presentata da Luca Fantoni per il Movimento 5 stelle sulla pericolosità dell’incrocio e sulla mancanza di un attraversamento sicuro.
Su strada Cadiane, all’incrocio con via Stradella, sarà confermata la segnaletica di “fermarsi dare la precedenza” e saranno collocati i relativi segnali verticali di preavviso a 50 metri. Su tutti i rami dell’intersezione saranno installati dispositivi lampeggianti e, in avvicinamento all’incrocio, saranno tracciati rallentatori di velocità acustici costituiti da bande vibratorie trasversali progressive di colore bianco e spessore crescente nel senso di marcia. Saranno inoltre collocati i segnali verticali di limite massimo di velocità 50 km/h, disegnati anche sull’asfalto.
Su via Stradella e su strada Cadiane, in base agli spazi fisici a disposizione sulla banchina stradale, verranno ridefinite le isole ecologiche e realizzati due nuovi attraversamenti pedonali, dotati dei segnali bifacciali blu di attraversamento pedonale su ambo i lati della strada che serviranno anche come collegamento alle fermate del ProntoBus, a maggior tutela dei pedoni.
Sono 17 gli incidenti che si sono verificati tra il 2002 e il 2017 nell’incrocio. L’intervento previsto tiene conto del fatto che sia strada Cadiane che via Stradella sono strade classificate come “locali extraurbane”, strade storiche interpoderali, originariamente destinate al servizio dell’agricoltura caratterizzate da una larghezza della carreggiata modesta, presenza di curve a gomito o tornanti, fossati laterali irrigui, fasce di vegetazione, filari alberati in corrispondenza delle recinzioni, tralicci dell’alta tensione e distanze tra le costruzioni ed il confine stradale quasi sempre inferiori rispetto alle più recenti normative, che trovano applicazione per le strade di nuova realizzazione. È quindi estremamente complesso intervenire sull’andamento della strada e in particolare sull’ampliamento della sezione stradale per creare marciapiedi o percorsi ciclopedonali, in una consolidata situazione viabilistica ed edilizia che deve tenere conto dei vincoli urbanistici e paesaggistici oltre a prevedere i necessari espropri delle proprietà laterali, tombamenti, demolizione dei fabbricati a confine e lo spostamento di tutti i manufatti ricadenti all’interno della zona di ampliamento.
Il consigliere Fantoni si è detto soddisfatto della risposta aggiungendo l’invito, nel caso la segnaletica non bastasse a scongiurare gli incidenti, “a valutare l’installazione di dossi dissuasori che restano il mezzo migliore per far rallentare i veicoli”.
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