Le due interrogazioni presentate da Luigia Santoro della Lega nord ed Elisabetta Scardozzi del M5s sul Garage Ferrari hanno dato il via a un dibattito nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 11 ottobre.
Sul tema è intervenuto Marco Chincarini di Art.1 – Mdp – Per me Modena che ha ribadito come gli atti siano chiari nel definire il Garage Ferrari un “edificio abusivo” e ha ricordato le difficili problematiche legate all’abbattimento dell’immobile. “C’è uno modo – ha chiesto – in cui la proprietà può pagare e condonare l’abuso? Chiedo all’assessora di raccontare in maniera semplice, al di là dei riferimenti di legge, cosa si potrebbe fare”. Anche Paolo Trande ha evidenziato, da un lato, “l’illegalità acclarata dell’immobile”, ma dall’altro “la possibilità teorica che l’abuso possa divenire uno strumento importante per fare politiche pubbliche. L’utilità pubblica che può derivare dal mantenimento del parcheggio è poter inserire quello strumento all’interno della pianificazione generale che stiamo facendo con il Pums. Va trovato un equilibrio tra il principio di legalità e l’interesse pubblico”.
Simona Arletti del Pd ha evidenziato che “la possibilità di usare un garage speculare al Novi Park non va fatta cadere: l’Amministrazione pubblica fa bene a perseguire quella scelta, che non significa automaticamente dare priorità alle auto, anzi. Il mantenimento di quella struttura – ha proseguito – può essere opportuno anche nell’ottica dell’abbassamento dell’inquinamento atmosferico se comporta la riduzione di posti auto su strada a favore di percorsi ciclabili e corsie riservate di trasporto pubblico. Credo quindi che l’interesse pubblico ci sia tutto”.
Luigia Santoro, nella replica si è detta “non soddisfatta” della risposta che ha definito “vaga. Non si dice cosa si fa – ha aggiunto – e non manca molto al 2 gennaio 2019, data di scadenza prevista dalla sentenza per valutare quale strada percorrere. Si parla di un progetto di ciclabili e corsie riservate agli autobus, su cui forse era il caso di sentire i cittadini, ma non si sa quando venga portato in Aula. Spero non all’ultimo minuto non consentendo di fare una giusta valutazione”.
Elisabetta Scardozzi, in sede di replica, ha ricordato che “la sentenza parla di abuso integrale” e, “dal momento che la responsabilità ricade sul privato” ha chiesto all’assessora “se è a conoscenza di quanto ammonta la richiesta di risarcimento danni al Comune da parte della B.A. Service nel ricorso al Tar pendente”.
In chiusura di dibattito, l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha sottolineato che “se per l’Amministrazione è chiaro che la responsabilità dell’abuso è del privato, quest’ultimo non è della stessa idea e pensa che ci sia una corresponsabilità del Comune. Le sentenze – ha proseguito – già dicono che la responsabilità rimane in mano al privato e quel contenzioso difficilmente verrà accolto. Ognuno ha comunque diritto di agire e si attendono sentenze o rinunce a ricorsi, ma il contenzioso non deve mai fermare una Amministrazione, a meno che non lo faccia il giudice”. L’assessora ha infine precisato che non è possibile un pagamento né un condono.
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